Page 49 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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Sono  il  Beverly  Hills,  preferito  dalla  gente  del  cinema,  e  il
                Beverly Hilton, preferito dai miliardari.

                  Quest'ultimo è, insieme al Plaza e al Waldorf Astoria di New
                York,  uno  dei  più  costosi  d'America  e  così  vasto  che  sarebbe

                esatto  definirlo,  anziché  un  albergo,  una  città.  Ha  duemila
                camere, dieci piscine, otto night- club, dieci ristoranti, quattro
                club privati e due drugstore (dove si può comprare tutto, da un

                brillante  da  quaranta  carati  a  una  fiala  di  streptomicina),  e  la
                favolosa  Escoffier  Room,  il  ritrovo  dove  una  cena  per  due

                persone può costare anche sessanta dollari (quarantamila lire).
                A Beverly Hills sono i negozi più lussuosi della California, e i
                ristoranti più costosi, dove si va per far vedere che si è ricchi e

                leggere,  l'indomani,  il  proprio  nome  sul  giornale.  A  Beverly
                Hills  sono  le  chiese  più  chic  della  regione,  come  quella  del

                Buon  Pastore  ribattezzata  dai  maligni  Nostra  Signora  delle
                Cadillac. Ci vanno infatti, ogni domenica mattina alle undici, i

                ricchi  del  cinema:  per  mostrare  che  nonostante  le  accuse  di
                «Confidential» sono persone dabbene, e per farsi perdonare da

                un parroco troppo indulgente adulteri e altri peccati veniali.

                    Le  case  degli  attori  si  trovano  nell'area  adiacente  a  questa

                privilegiatissima  chiesa.  Sono  di  stile  coloniale  inglese,
                moresco, hawaiano, bungalow costruiti capricciosamente «alla

                Wright»  e,  in  ogni  caso,  con  giardini  inaffiati  da  una  pioggia
                artificiale mantenuta a temperatura costante, e forniti di piscina.

                  Una inchiesta del «Los Angeles Mirror» ha accertato che, nella
                regione, venti famiglie su ventiquattro posseggono una piscina.

                Se  salite  sulle  alture  di  Beverly  Hills,  vedrete  luccicare  a
                centinaia  i  simboli  della  moderna  agiatezza.  Tonde,  quadrate,
                rettangolari,  a  forma  di  rene  (come  quella  di  Hathaway),  di

                pianoforte (come quella di Liberace) o di fiore (come quella di
                Esther Williams), le piscine sono diventate negli ultimi anni un

                comfort necessario come l'aria condizionata o il refrigerante.
                    Quelle  dei  cinematografari  si  distinguono  dalle  altre  perché

                sono,  di  solito,  di  marmo  pregiato,  riscaldate  d'inverno  e



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