Page 48 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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nella casa di una celebrità di costì: a meno di non essere muniti
di presentazioni potentissime o arrivarci per amicizie speciali.
Le case tabù sorgono soprattutto a Beverly Hills, che
sentimentalmente fa tutt'uno con Hollywood, ma sul piano
geografico e amministrativo è una città a sé.
Beverly Hills dista da Hollywood venti minuti di tassi ed è uno
dei quartieri più belli del mondo: un'isola privilegiata nel gran
mare di Los Angeles. Irving Stone l'ha definita «una comunità
di trentamila persone e trentamila alberi: un albero per ogni
uomo, donna o bambino, e dieci alberi per ogni cane». In
nessuna parte della California infatti c'è una simile abbondanza
di verde. Gli alberi entrano dentro le case, le chiese, gli uffici,
orlano i viali che si irradiano da Sunset Boulevard e da Santa
Monica Boulevard, coprono il cielo, e nessuno si sogna di
abbatterli sebbene migliaia di topi ci facciano il nido, perenne
pericolo per i libri (pochi) e i vestiti (molti) dei divi.
Sono i ratti più grassi e più insolenti del mondo: sacri come le
vacche in India perché nessuno tenta di sterminarli. Nei
pomeriggi assolati di luglio, allorché perfino le automobili
passano rade e la città tace, il rosicchiare dei ratti di Beverly
Hills diventa acuto come il canto delle cicale in campagna e i
rami dondolano quasi fossero abitati da scimmie. La gente
rabbrividisce e chiude porte e finestre per paura di essere
mangiata nel sonno.
Qualche anno fa provarono a sterminarli, inaffiandoli di DDT,
ma i ratti si spostarono verso Santa Barbara e ritornarono,
moltiplicati, quando il DDT svani nell'aria. Qualcuno suggerì
allora di tagliare gli alberi: rischiò il linciaggio come i negri
dell'Arkansas. Un'ordinanza di Roosevelt vieta, infatti, di
abbattere gli alberi. Anzi: impone di piantare tre alberi per ogni
albero che muoia. Quelli di Beverly Hills, del resto,
preferiscono non parlarne: non perché si vergognino d'essere
stati sconfitti dai topi, ma perché la faina dei topi può sciupare il
prestigio del posto. Nella futura foresta sorgono infatti gli
alberghi più belli della regione.
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