Page 46 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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nessuna frivolezza turbava la loro esistenza. Raramente
andavano al cinema. Poi il signor Johnson fu trasferito a
Hollywood e scoppiò la tragedia.
Gli amici e i parenti dell'Illinois scrivevano loro per sapere se
avessero incontrato Frank Sinatra o Katharine Hepburn;
pensavano che a Hollywood tutti potessero vedere Frank Sinatra
o Katharine Hepburn. I coniugi Johnson erano onesti e non
volevano mentire. Tentarono di mettersi in contatto con
qualcuno che potesse loro presentare quegli «irraggiungibili»;
ma invano. Chiesero consiglio a un press agent: e il mascalzone
suggerì loro di frequentare i posti che frequentavano i divi. Gli
obbedirono e la ripicca divenne presto follia, poi bancarotta. Un
caffellatte col rhum, al Beachcomber, costa almeno una decina
di dollari. Dopo tre anni, schiacciato dai debiti, il signor
Johnson perse l'impiego e la signora Johnson finì al manicomio.
Con questa medesima innocente e pericolosa speranza i turisti
percorrono l'Hollywood Boulevard dove sono le sale di
proiezione più vecchie d'America, certune aperte fino alle sei
del mattino, altre aperte giorno e notte senza interruzione e
dove, con un dollaro e mezzo e il divieto di fumare (secondo
una recente ordinanza del sindaco), si può vedere un doppio
programma e un film in antevisione che le case produttrici
distribuiscono gratis per saggiare le reazioni del pubblico. Qui si
danno le «prime» importanti e qui gli attori vengono vestiti da
sera, mentre centinaia di stupide fra i dodici e i sessantanni,
arginate da poliziotti che picchiano sodo, urlano dalle tribune
ovazioni che nemmeno i dittatori più fortunati ottennero
all'apice della loro carriera.
Agli occhi di Hollywood, il marciapiede del Chinese Theater
non è un marciapiede qualsiasi: è sacro.
Sul cemento seccato sono impresse le impronte che i divi
lasciarono in memorabili cerimonie dal 1920 ad oggi. Il
cemento è diviso in sezioni di un metro quadrato e in ogni
sezione c'è la firma del divo, la data in cui essa venne posta,
l'impronta delle mani e dei piedi, e una dedica a Sid Grauman, il
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