Page 42 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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già tutto, gli offrirono un bel funerale da settemila dollari. Non
                c'è  bisogno  d'essere  gente  del  cinema  per  dormire  l'eterno

                sonnellino  a  Forestlawn.  Anche  gli  stranieri  possono  avere
                questo  privilegio:  e  gli  agenti  pubblicitari  del  cimitero  si

                prendono gran cura di loro.
                    Il  giorno  stesso  in  cui  andai  ad  abitare  in  un  appartamento
                vicino  al  Sunset  Boulevard,  ricevetti  una  allegra  telefonata.

                «Hello, Miss Fallaci? Comuni amici ci hanno fatto sapere che
                resterà qualche tempo fra noi. Vorremmo perciò sottoporre alla

                sua cortese attenzione le ottime opportunità che offre la sacra
                terra di Forestlawn. Abbiamo posti di ogni prezzo. Gradiremmo
                molto che ci venisse a trovare.» Pensai a una burla, e buttai giù

                il  telefono.  Poco  dopo  lo  sconosciuto  richiamò:  «Hello,  Miss
                Fallaci, temo ci sia stato un guasto alla linea, io sono l'amico di

                Forestlawn...».  Interruppi  la  comunicazione.  Allora  il
                giovanotto venne a trovarmi.

                  Era vestito di bianco, aveva la faccia gaia e abbronzata. Mi
                esibì i suoi documenti, il biglietto da visita, mi buttò sul tavolo

                una serie di manifestini di Forestlawn. «Naturalmente» diceva
                «ci  sono  posti  per  tutti  i  gusti.  Posso  riservarle  qualcosa  nel
                recinto  Oasi  di  Pace,  o  nella  Terra  della  Ninna  Nanna,  o

                preferisce Sussurranti Pini? È un recinto fatto a forma di cuore,
                il  suo  boyfriend  potrà  venire  a  trovarla  e  si  sentirà

                maggiormente  vicino.»  Il  disagio  mi  chiudeva  lo  stomaco.
                «Senta»

                  dissi «sono straniera.
                    Starò  a  Hollywood  appena  due  mesi  e  non  intendo  morire

                quaggiù.»  Il  giovanotto  mi  guardò  con  stupore:  «E  perché?
                Potrebbe  accadere».  Mi  sentivo  sempre  maggiormente  a
                disagio. «Spero di no»

                    dissi  irritata.  La  sua  sorpresa  crebbe:  «E  perché?  Ha  paura
                della morte?».

                    Mi  lasciai  condurre  a  Forestlawn,  che  dista  dal  centro  di
                Hollywood  appena  quindici  minuti  di  macchina.  Il  giovanotto

                era molto contento e diceva che certo sarei stata contentissima



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