Page 142 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
P. 142

Sorveglia scrupolosamente la primogenita Nancy che ormai ha
                diciott'anni  e  accompagna  dal  parrucchiere  il  secondogenito

                Frank,  perché  non  gli  mettano  brillantina  nei  capelli.  Porta
                sempre al collo una medaglina d'oro che Tina, la terzogenita, gli

                regalò con la dedica: «Pà, noi ti amiamo da qui all'eternità». È,
                naturalmente, un cattolico molto devoto: col portafogli pieno di
                immagini sacre. Lo si vede, per Natale e per Pasqua, alla Messa.

                Oltre  alla  famiglia  e  alla  Chiesa  ama  gli  amici.  Vi  sono  in
                America  alcune  decine  di  persone  che  posseggono  un

                accendisigari d'oro con questa frase: «Al mio più caro amico,
                non ti dimenticherò mai, Frankie».
                  Ma, a metà di queste persone, Sinatra non rivolge più la parola.

                    Tutti  sanno  che  è  amico  di  gangsters  come  Joe  Fischetti.
                Quando arrestarono il famoso bandito, gli trovarono il numero

                telefonico di Sinatra sul taccuino. «Ebbene?» rispose il bandito
                «siamo  in  ottimi  rapporti.»  Ma  è  amico  anche  di  intellettuali

                integerrimi, come Stevenson. Durante le campagne elettorali si
                farebbe ammazzare per fargli pubblicità. Si farebbe ammazzare

                anche per difendere un negro: e questo è uno dei lati migliori
                del suo sconcertante carattere. Fu Sinatra a lanciare il cantante
                negro Sammy Davis junior e a mettersi dalla sua parte quando

                «Confidential»  lo  accusò  di  essere  troppo  devoto  ad  Ava
                Gardner. E prodigo: una volta finanziò il matrimonio di un tale

                spendendo  ben  cinquemila  dollari.  Un'altra  volta  regalò  una
                Cadillac a un signore che non conosceva «perché avevo capito

                che gli piacevo». Un'altra volta ancora spese trentamila dollari,
                quasi venti milioni di lire, nei regali di Natale. È il sistema che

                aveva Mike Todd, che a quel modo conquistò Elizabeth Taylor
                e quarantanove Stati d'America. Così si capisce perché, solo a
                Los Angeles, ci siano diciannove club femminili intitolati al suo

                nome.  Uno  si  chiama  Sighing  Society  of  Swooning  Sinatra
                Sclaves,  Società  Sospirante  delle  Schiave  in  Deliquio  per

                Sinatra. Lo presiede Gloria Tishkoff, quarantatreenne, madre di
                cinque  figli,  già  vincitrice  di  un  concorso  per  la  migliore

                massaia della California. «Non ci vedo nulla di male nel fatto



                                                           142
   137   138   139   140   141   142   143   144   145   146   147