Page 13 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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Introduzione
Oriana Vallaci ha un acuto occhio toscano e fu davvero felice
la decisione di fissarlo per qualche tempo sul nostro
caravanserraglio di Hollywood. Ne è risultato un album di
originali ritratti in primo piano.
L’ argomento non era facile. Vale che tutto sia già stato detto
su Hollywood, migliaia di volte, e con molta probabilità era
tutto vero. Quel che ammiro nel resoconto della signorina fallaci
non è dunque il rispetto della verità, ma quel tocco originale che
s'aspettava da tempo. Il suo soggiorno nella capitale del cinema
americano non fu molto prolungato, ma i lettori di questo libro
si renderanno subito conto che ella seppe sfruttare benissimo il
suo tempo. Non le fu possibile, si capisce, vedere tutto, ma è
sorprendente notare come ben poco di ciò che importa sia
sfuggito alla sua attenzione.
Ella è tagliata e qualificata per questo compito.
Val la pena di ricordare che molti tra i suoi colleghi, anche i
più intelligenti, si preoccupano di apparire stupidi. La signorina
Fallaci non ha bisogno di ricorrere a questi trucchi, sa
nascondere la giornalista più agguerrita sotto la più ingannevole
delle maschere femminili.
Anche Mata Hari era bella.
Ciascuna di queste due spie abili, nella sua epoca, ha sfruttato
il ben noto pregiudizio maschile, che cioè nel cosiddetto sesso
debole l'intelligenza sia riservata alle meno attraenti.
Mata Hari forse ebbe il compito più facile. I militari, o almeno
gli ufficiali di grado superiore, non hanno, in fatto di seduttrici,
l'esperienza degli alti papaveri della industria cinematografica.
Il glamour, per le vittime di Mata Hari, era una novità. Ma ad
Hollywood non c'è niente di più comune di una bella donna. La
grazia affascinante di Oriana Vallaci le servì per passare
inosservata. Mata Hari pagò a prezzi portentosi, compresa la
vita, i segreti dell'esercito nemico. Sia detto a lode dell'autrice di
questo libro che ella ottenne tutte le informazioni gratis; cosa
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