Page 9 - Oriana Fallaci - I sette peccati di Hollywood
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embrione il fenomeno della glamorizzazione, ovvero della
trasformazione di una ragazza insignificante in un tipo, e ne
descrive uno dopo l'altro i passaggi per costruirla, come fosse la
ricetta di un soufflé al formaggio. La prescelta (o la malcapitata)
è Kim Novak, una ragazzotta di origine cecoslovacca arrivata a
Los Angeles da Chicago, perlopiù sovrappeso e con l'aria così
imbambolata che quando un uomo le faceva il baciamano
rispondeva baciandone a sua volta la mano. Un duro lavoro la
trasformò nella sofisticata bionda ossigenata che doveva far
dimenticare Marilyn, e non bastò l'applicazione sul suo volto di
un neo di velluto, non bastò livellare i denti aguzzi, non bastò
scarnificarle il viso con la dieta; ci volle l'intervento di un mago
del settore, Kly Campbell, classico tipo hollywoodiano, un
pittore per maschere di cera trasformato in costruttore di volti,
che sfoderò i suoi pennelli e dopo due mesi la restituì tutta
nuova per il lancio mondiale. Così narrava Oriana di Kim, ma è
la fabbrica delle star che ci affligge tuttora. Probabilmente sotto
la maschera Kim rimase «una contadina eccessivamente
nutrita», ma sul palcoscenico di Hollywood funzionava come
una meravigliosa illusione che brillava nell'immaginario di chi
la adorava, e pazienza se poi guardandola bene da vicino «più
che altro ispirava compassione»: la magnifica ossessione Kim
Novak non era lontana e non molto dissimile dalle ragazze
patinate di oggi che brillano sui red carpet ai Festival
contemporanei, ma presto, spenti i sorrisi, scendono dalla
passerella e si avviano malinconiche e stanche con le scarpe dal
tacco 15 in mano.
Anche se li guardava con sospettosa superciliosità, da quei divi
la Fallaci era anche forse misteriosamente affascinata e di sicuro
ne spiò così a fondo i segreti, l'anima e l'oscuro carisma da
essere avvantaggiata e pronta quando -poco dopo quegli incontri
tra le ville e i parchi di Beverly Hills sarebbe diventata una star
in proprio, una giornalista ricevuta dai potenti della terra, con
casa a Manhattan e una fama planetaria. Sì, perché la minuscola
Fallaci - con il suo metro e cinquantasei di altezza e i suoi 43
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