Page 51 - Oriana Fallaci - 1968
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                                 Ma come fate a bruciarvi vive?






                Continua il viaggio di Oriana nelle storie di Saigon. In un’altra

                intervista straordinaria tenta di penetrare nel mondo chiuso dei
                buddisti, che si immolano dandosi fuoco per la liberazione del

                paese. «Nella nostra lotta è compreso il suicidio» le racconta la
                Venerabile  Madre  superiora  dei  bonzi.  «Del  resto  morire  è
                meglio che vivere male.»



                                                                                   Saigon, gennaio



                «Nella nostra lotta è compreso il suicidio. Sì, sono pronta a dar

                fuoco alle mie vesti. E forse lo farò presto. Non appena verrà il
                momento giusto. Speriamo che serva.»

                    «I roghi dei buddisti continueranno finché continuerà questa
                carneficina  del  popolo  vietnamita.  Sì,  sono  più  che  pronto  a
                cospargermi di benzina e bruciarmi.»

                    «Non è vero che la vittima resta asfissiata e non sente dolore.
                Al  contrario,  resta  lucida  fino  alla  fine  e  solo  una  immensa

                determinazione può tenerla inchiodata lì, senza chiedere aiuto.»
                    «La  polizia  giunse  che  il  bonzo  era  ancora  vivo.  I  medici

                accertarono che era drogato. Ne ho visti bruciare tre. Sono certo
                che tutti e tre erano drogati.»

                    «Non  si  spiega  altrimenti  la  loro  immobilità.  Se  non  sei
                intontito di droga e ti accendono un fuoco addosso, ti muovi, ti
                agiti, salti.»

                    «All’inizio della nostra lotta facevamo appello ai fedeli. Così
                non  ci  accorgemmo  che  gran  parte  dei  manifestanti  non  eran

                fedeli  ma  vietcong  infiltrati  fra  noi.  Non  siamo  alleati  dei
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