Page 49 - Oriana Fallaci - 1968
P. 49

avvicinava  alla  capanna  il  mio  cane  abbaiava  per  avvertirci.
                Però non lo mordeva mai, al massimo gli strappava i pantaloni,

                che non è una cosa grave, vero? Poi, una volta, nel 1948, andai
                al cinema. Ma era un film di guerra e si vedevano gli americani

                che facevano la guerra ai giapponesi e vincevano sempre. Dopo
                quel film ho visto solo un altro film, ce lo proiettarono quando

                s’era in zona vietcong, ma anche quello era un film di guerra. Si
                chiamava Il Vietnam sul sentiero della vittoria. E poi una volta

                a Saigon vidi un circo. Ci entrai tutto solo perché ero triste, fu
                poco prima dell’attentato al My Canh. Ma vidi cose bellissime
                che mi divertirono molto. Vidi un uomo con una motocicletta

                che girava intorno a un pozzo senza cascarci dentro, e vidi tre
                uomini su una bicicletta che aveva una ruota sola ma si spostava

                lo stesso e neanche loro cadevano mai. E poi, poi basta. Alcuni
                dei  miei  compagni  sono  stati  a  ballare  ma  io  no,  sebbene  la
                musica mi piaccia molto e il mio sogno sia sempre stato quello

                di suonare uno strumento. Non ho mai avuto tempo. Pensa, la
                sola canzone che conosco è una canzone di guerra che imparai

                al  Nord  e  diceva:  «Devi  combattere,  fratello,  devi  liberare  il
                Sud, devi superare tutti gli ostacoli, tutti i dolori, anche se sono

                duri». Però le canzoni che a me piacciono di più sono le ninna
                nanne dei bambini.



                E le poesie ti piacciono, Sam?


                Molto. Al Nord leggevo molte poesie e un giorno ne trovai una
                così bella che strappai la pagina del giornale dov’era scritta e la

                tenni sempre con me. Ora non ce l’ho più. Devo averla persa
                quando  mi  catturarono.  O  forse  me  l’hanno  presa.  Però  la

                ricordo a memoria. Ora te la dico. Dice: «Vivere senza l’amore /
                è come vivere in un deserto / è come morire di fame e di sete /

                come soffrire mille volte di più. / È come piangere soli nel buio
                /  come  ignorare  perché  siamo  nati  /  amare  in  fondo  vuol  dir

                ragionare. / Amico, lo sai / ci sono tanti amori. / C’è l’amore per
                la democrazia / l’amore per i tuoi governanti / c’è l’amore per la
   44   45   46   47   48   49   50   51   52   53   54