Page 46 - Oriana Fallaci - 1968
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Sì, quand’ero bambino e i miei genitori mi insegnavano il
buddismo perché loro erano buddisti. Ho sentito anche parlare
del confucianesimo e del cattolicesimo e sono stato a una
celebrazione di Natale. E poi ho sentito parlare di quel Dio con
la barba bionda che si chiama Gesù Cristo, quello che ha le ali e
vola sopra le nuvole. Morì in modo crudele, mi sembra. Come
un partigiano vietcong. Però ora lui, quando la gente è cattiva, la
fa morire a sua volta e la manda all’Inferno perché bolla in
pentole d’olio. Se invece la gente è buona lui la manda in
Paradiso. Ma io lo so che non è vero. Lo so che non c’è nulla
quando muori, che tutte le lacrime si esauriscono qui sulla terra.
È da bambini sperare nel dopo o averne paura.
Sam, anche la pietà è da bambini?
Oh, no! La pietà è una virtù da uomini. Io, vedi, quando uno fa
una brutta cosa, mi arrabbio subito. E lì per lì mi sembra di
odiarlo. Ma poi la rabbia passa, alla svelta com’era venuta, e
l’odio scompare. Gli americani, ad esempio. Io non li odio e
neanche i compagni della mia unità li odiavano. Aspetta, mi
spiego meglio. Durante la battaglia li odiavo ma quando la
battaglia era finita non li odiavo più e pensavo: sono innocenti
anche loro. Perché sono uomini. E pensavo che alcuni erano
volontari ma altri erano stati costretti a venire, senza sapere
perché. Che dev’essere molto brutto: combattere senza sapere
perché. Il fatto è che io vorrei bene a tutti, andrei d’accordo con
tutti se non ci fosse la guerra, se il mio paese non fosse
oppresso. Questo mio povero paese che è sempre sotto i piedi di
qualcuno, prima c’erano i cinesi e poi c’erano i francesi e ora ci
sono gli americani, tutti vengono qui a martoriarlo, a fare da
padroni, e uno come me deve ammazzare, ammazzare,
ammazzare.
Sam, cosa sai degli americani?
So quello che si diceva al Nord. Al Nord si diceva che il Primo