Page 48 - Oriana Fallaci - 1968
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solo l’orgoglio di morire bene. Se gli levano quello, che fa? Be’,
uno apre la bocca e parla. Sono un uomo finito dopo essere stato
un uomo disgraziato. Non ho visto che la guerra e ho avuto così
pochi momenti felici. Il giorno che rividi i miei genitori e si
ammazzò l’anatra, il giorno che nacque mio figlio. E fin da
ragazzo non ho fatto che aspettare il momento in cui mi
avrebbero catturato o ammazzato, e ora mi aspetta una
condanna a morte, e anche se mi scambiassero con un
prigioniero americano cosa ne ricaverei? Mi rimanderebbero dai
miei compagni e loro mi punirebbero per aver parlato. Forse
non con la morte, non ho mai sentito dire che uno venisse
giustiziato per queste cose, ma di sicuro con qualcosa che è
peggio della morte: il disprezzo. Sicché è meglio che mi
fucilino.
Al prigioniero piacciono le ninnananne
Sam, pensi che questo ti renderà un eroe?
No. Non basta esser fucilati per essere eroi. L’eroe è un’altra
cosa. L’eroe è un uomo virtuoso, coraggioso, un uomo che dice
la verità anche se muore. Diventerò un eroe se al processo avrò
la forza di alzarmi e dire: sì, sono comunista, e sono convinto di
aver fatto bene a fare quello che ho fatto, e dichiaro la mia
fedeltà alla patria e a Ho Chi Minh. E allora anche se vorranno
usarmi clemenza non potranno più farlo.
Abbiamo poco tempo, Sam, presto ti rimanderanno nella tua
cella. Ma vorrei chiederti ancora due cose che forse ti
sembreranno sciocche. Una è: Sam, ti sei mai divertito?
Fammi pensare. Da bambino mi divertivo col mio cane. Amavo
il mio cane perché era un cane saggio. Del resto le bestie sono
sempre sagge, più sagge degli uomini. Quando un estraneo si