Page 45 - Oriana Fallaci - 1968
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pacchetto l’ha fumato tutto in due ore. Siamo rimasti insieme
                due ore. Ecco il nostro colloquio.



                Sam, sei comunista?


                Sì, sono entrato nel Partito nel 1964, come mia moglie. Fu un

                gran bel giorno perché non è facile entrar nel Partito e perché io
                voglio bene al signor Ho Chi Minh. Scusi, capitano Tan, ma è il

                signor Ho Chi Minh che ci incoraggia e ci guida. E poi il signor
                Ho Chi Minh è un uomo virtuoso, che non si occupa mai di se

                stesso,  e  non  s’è  nemmeno  sposato  per  dedicarsi  alla  patria  e
                basta.






                «Che differenza c’è tra me e un pilota USA?»


                Sam, vorrei che tu mi parlassi dell’attentato al My Canh. Come

                ti sentisti dopo aver ammazzato tutta quella gente al My Canh?


                Mi sentii, ecco, come penso si debba sentire un pilota americano

                dopo aver sganciato le bombe sopra un villaggio inerme. Però
                lui vola via e non vede quello che ha fatto. Io lo vidi. Giacevano
                a  pezzi,  uomini  donne  e  bambini,  era  come  un  campo  di

                battaglia  dopo  la  battaglia.  E  mi  coprii  gli  occhi.  E  mi  parve
                impossibile che a far quello fossi stato io, solo innescando due

                mine.  Ma  poi  pensai  ai  miei  compagni  uccisi,  ai  miei  amici
                torturati, e questo mi dette forza perché è a queste cose che devi

                pensare quando ti assale il dubbio. Il mio dovere è combattere
                gli  americani,  e  questo  dovere  comporta  uccidere  a  volte  gli

                innocenti.  È  la  guerra.  I  morti  innocenti  alla  guerra  sono  un
                dolore  inevitabile.  E  devi  capire  che  non  c’è  differenza  tra
                sparare una cannonata, sganciare una mina vicino a un ristorante

                dove  la  gente  mangia.  Quello  del  My  Canh  fu  il  mio  primo
                attentato e io pensavo soltanto a una cosa: non fallirlo.



                Sam, sei mai stato religioso?
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