Page 407 - Oriana Fallaci - 1968
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un ragazzo, Tricia?». E Tricia sospira, risponde che ce l’aveva
                ma  l’ha  lasciata.  «Per  chi?»  Per  nessuna,  risponde  Tricia,  per

                andarsene  volontario  in  Vietnam.  Passa  un  po’  di  tempo  e
                Nixon le chiede: «Tricia che ne è di quel ragazzo in Vietnam?».

                Tricia  sospira  e  risponde  ma  pensa  papà,  sembra  che  vi  sia
                morto. Esclamazioni di sorpresa, dolore, e poi proprio in quei

                giorni  la  rivista  «Mc  Calls»  chiede  a  Nixon  un  articolo  su  «i
                nostri  ragazzi  in  Vietnam».  Nixon  accetta  e  cosa  ti  mette

                insieme? Proprio la storia del ragazzo di Tricia. La scrive anche
                benino, con la retorica giusta. Questo ragazzo che parte per il
                Vietnam, mentre Tricia piange. Questo ragazzo che non scrive

                più dal Vietnam, mentre Tricia piange, questo ragazzo che alla
                fine muore, mentre Tricia piange. Piangono anche alcune decine

                di  milioni  di  americani  leggendola:  avresti  pianto  anche  tu,
                direttore, perché era commovente davvero. E tale resta fino al
                giorno  in  cui,  chi  l’avrebbe  detto,  «Mc  Calls»  riceve  una

                letterina di questo ragazzo: con l’ingiunzione che sia pubblicata.
                Il signor Nixon, dice il ragazzo, deve aver preso un abbaglio. O

                deve esser stato male informato da Tricia. Perché non solo lui è
                vivo:  in  Vietnam  non  ci  è  mai  andato  e  non  ci  andrebbe

                nemmeno se ce lo mandassero a calci. Tricia smise di vederla, è
                ben vero: ma perché gli piaceva più un’altra che ora ha sposato

                e  con  la  quale  è  felice.  Il  signor  Nixon  farebbe  meglio  a
                controllare le cose prima di far certe figure e, se continua a far
                certe figure, cosa c’è di nuovo nel nuovo Nixon?

                    Dopo  il  colloquio  con  Bebe  Bibi  Rebozo,  ritrovai  Nixon  a
                Yorba Linda: il  sobborgo di  Los Angeles  dove Nixon  nacque

                cinquantasei  anni  fa  e  dove  Nixon  giunse  con  un  corteo  di
                poliziotti che sarebbe bastato a Johnson. Un mucchio di gente
                era  lì  ad  attenderlo,  in  massima  parte  massaie  coi  bigodini  in

                testa e i pargoli in braccio. C’erano anche alcuni ragazzi come il
                ragazzo  di  Tricia,  però  alzavan  cartelli  con  la  fotografia  di

                Eugene McCarthy. Uno agitava un foglio sul quale era scritto:
                «Nixon?  Humphrey?  Wallace?  Sono  contento  di  non  aver

                ventun anni». Con ciò alludendo al fatto che non poteva votare
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