Page 401 - Oriana Fallaci - 1968
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Marcuse sono applicabili, noi a un paese sottosviluppato dove le
teorie di Marcuse non dicono nulla. La stragrande maggioranza
degli studenti messicani non conosce nemmeno Marcuse: non
gli serve.
E con gli studenti dell’America Latina cosa avete in comune?
GRAZIANO: Molto di più sebbene la loro situazione sia forse più
disperata: loro si battono per una mancanza totale di
democrazia, noi invece perché sia applicata una Costituzione
che già esiste e che è costantemente violata. Con gli studenti del
Brasile e dell’Uruguay, ad esempio, ci scambiamo notizie e
abbiamo una sostanziale identità di programmi.
In tutto il mondo i giovani denunciano il vuoto fra loro e la
generazione precedente. Com’è che di questo voi non parlate
mai?
ERNESTO: Quel vuoto qui esiste in maniera più drammatica che
da voi. In Messico il figlio deve obbedire al padre anche se
costui è un cattivo padre che ha tre o quattro mogli e la sera
torna a casa ubriaco. Qui impera il machismo, i rapporti
familiari non sono modernizzati. Qui l’assenza di
comunicazione coi genitori è crudele: spesso i nostri genitori
riflettono proprio le strutture che rifiutiamo, le tradizioni che
vogliamo distruggere. Eppure nel fondo i figli e i genitori sono
più legati che da voi. Perché pur essendo nemici si amano. E
perché amandosi si accorgono di doversi battere per gli stessi
problemi immediati.
SOCRATES: Lui vuole dire che la mancanza di comunicazione
c’è ma non abbiamo il tempo di denunciarla. V’è coi nostri
padri una rottura paragonabile a quella che c’è fra l’America
Centrale o Latina e l’Unione Sovietica: però non ci scomodiamo
a drammatizzare questa rottura perché, prima di quella,
dobbiamo affrontare cose più importanti e urgenti. Capito? Ci