Page 392 - Oriana Fallaci - 1968
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con gli uomini e dire che sarebbe meglio esser nati fra gli alberi
                o  i  pesci.  Perché  anch’io  sono  un  uomo,  e  se  non  credi  agli

                uomini tutto diventa inutile. Hai capito? Prometti?»
                    Ho promesso, ho giurato, e m’ha preso come una immensa

                allegria. In questa allegria l’ho lasciato, l’ho visto allontanarsi
                col  suo  passo  orgoglioso,  elastico,  la  sua  aria  da  Savonarola
                occhialuto, son rientrata in albergo camminando quasi spedita.



                SABATO  12  OTTOBRE.  Le  Olimpiadi  si  sono  inaugurate  e,  a

                quanto m’hanno detto, è stato un gran bello spettacolo. Ma non
                rimpiango  di  non  averlo  visto:  tanto  lo  immagino  bene,  e  ciò
                che immagino non mi interessa per niente. Preferisco trascrivere

                il testo dell’intervista che ho avuto con Gabriele. Eccola.


                ORIANA  FALLACI:  Dimmi,  cosa  è  successo  con  Socrates?  Ha

                tradito o no?


                GABRIELE:  Credo  che  nessuno  possa  dirlo  fuorché  lo  stesso

                Socrates:  non  abbiamo  ancora  le  informazioni  necessarie  ad
                affermare  che  egli  è  un  traditore.  Nella  dichiarazione  che  ha

                reso alla polizia egli ha denunciato molta gente, troppa. Perfino
                uomini  che  non  hanno  mai  avuto  nulla  a  che  fare  col  nostro
                movimento, come Madrazo che era l’ex presidente del Partito

                rivoluzionario istituzionale, o come Humberto Romero che era
                il  segretario  privato  dell’ex  presidente  López.  Nessuno  di  noi

                capisce perché. Siamo sbalorditi, confusi, avevamo tanta fiducia
                in  Socrates.  Forse  per  eccesso  di  audacia  e  per  sciocca

                mancanza di sospetto. Il fatto è che parlava sempre in modo così
                ispirato,  e  focoso,  e  anche  come  personaggio  era  così

                interessante.  Ci  serviva  molto,  capisci,  perché  la  stampa
                messicana  lo  pubblicizzava  continuamente  con  articoli  e
                fotografie, e lo presentava come il nostro leader. Non faceva che

                parlare  di  lui,  Socrates  Socrates  Socrates,  e  in  certo  senso  ne
                eravamo contenti: sebbene non fosse per niente il nostro capo.



                Ma dimmi: in piazza delle Tre Culture gli studenti spararono o
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