Page 382 - Oriana Fallaci - 1968
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giornali sono rimasta senza voce perché fra le dichiarazioni che
                mi hanno attribuito c’è quella secondo cui io sarei stata colpita

                dai  cecchini,  dai  franchi  tiratori.  Perciò  quando  mi  è  arrivato,
                subito  dopo  l’operazione,  un  mazzo  di  fiori  da  parte  dei

                giornalisti messicani, gli stessi che mi avevano attribuito quelle
                dichiarazioni  che  non  avevo  mai  fatte,  io  ho  incaricato  la
                delegazione che mi aveva portato questa cesta di rose rosa di

                inviarle agli studenti feriti. Il capo della delegazione mi ha fatto
                chiedere  attraverso  l’infermiere  dove  erano  gli  studenti  feriti.

                Allora io ho risposto che certamente non potevo saperlo, e che
                comunque li portassero sulle tombe degli studenti morti.

                    I miei rapporti con i giornalisti messicani sono stati pessimi,
                me ne rendo conto, ma non potevo far altro che questo con chi

                aveva  cambiato  perfino  il  senso  del  discorso  che  aveva  fatto
                l’ambasciatore italiano. Sì, perché il nostro ambasciatore, dopo
                essermi  venuto  a  trovare,  è  uscito  dalla  mia  stanza  e  loro  gli

                hanno  chiesto  notizie.  Lui  ha  risposto:  «L’episodio  è  molto
                grave». La sostanza del suo discorso è stata: l’episodio è stato

                molto  grave,  ma  per  fortuna  le  conseguenze  non  sono  state
                quelle che si prevedevano in un primo momento (perché io non

                sono  morta).  Invece  i  giornali  di  qui  hanno  scritto  che  la
                faccenda  non  è  grave,  cioè  hanno  sminuito  completamente,

                evitando di spiegare che per l’ambasciatore italiano l’episodio
                era gravissimo, in quanto un cittadino italiano era stato ferito.
                Devo  dire  però  che,  a  parte  le  autorità  e  la  stampa,  la

                popolazione  messicana  è  stata  molto  affettuosa.  Tutti  si  sono
                comportati estremamente bene con me. Dall’Italia, poi, mi sono

                arrivati  centinaia  di  telegrammi,  i  più  inattesi,  estremamente
                commoventi.  Avevo  la  stanza  piena  di  fiori,  sembrava  fossi
                morta, nemmeno a un funerale ci sono tanti fiori come in questa

                stanza. Un episodio molto simpatico è quello che mi ha riferito
                un giornalista italiano: aveva preso un taxi, parlava spagnolo ma

                l’autista aveva capito che era italiano. E allora il tassista gli ha
                detto: «Faccia tanti auguri alla señora Fallaci».

                    In  questa  ondata  di  simpatia  della  gente,  la  cosa  che  a  me
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