Page 381 - Oriana Fallaci - 1968
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parte della città. I poliziotti sono piombati sugli studenti, hanno
                cominciato  a  tirar  bastonate.  Il  movimento  studentesco  è

                cominciato in seguito a questo. In seguito a questo gli studenti
                hanno  cominciato  a  fare  manifestazioni  di  protesta.  A  ogni

                protesta seguiva una repressione.
                    Una delle domande che avevo posto al capo della polizia era
                stata: «La Costituzione messicana permette sì o no di fare delle

                manifestazioni?».  E  lui  mi  ha  detto  sì.  «Però  esistono  dei
                regolamenti, lei capisce, per avere l’autorizzazione.» Allora ho

                detto: «Benissimo, e questa autorizzazione viene generalmente
                concessa?». E lui mi ha risposto: «Sì, viene sempre concessa,

                ma  per  ogni  permesso  viene  concessa  anche  la  negazione  del
                permesso, sa, questo è il Messico», così ha detto il capo della

                polizia.  Allora  il  gioco  è  questo:  gli  studenti  ricevono  il
                permesso  per  la  manifestazione  e  si  assembrano,  la  polizia
                arriva  con  l’annullamento  del  permesso  e  incomincia  a

                bastonare.
                    Ora la cosa scandalosa, io trovo, la cosa scandalosa è il modo

                in cui la stampa messicana mi ha trattata. Per qualche ragione (o
                per una ragione comprensibile), quando già al pronto soccorso

                si è sparsa la voce che io ero stata ferita abbastanza gravemente,
                è incominciata una grande paura. Anzi io credo che tutti questi

                funzionari di polizia che venivano a interrogarmi presentandosi
                come funzionari del ministero degli Interni venissero da me non
                con la stessa frequenza con cui andavano dagli altri. Venivano

                da  me  perché  erano  preoccupati:  perché  sapevano  che
                veramente la polizia e il governo messicani avevano avuto una

                gran «mala suerte». Mettermi addosso due o tre pallottole: era
                veramente  la  peggior  pubblicità  che  potesse  loro  capitare.
                Naturalmente la stampa non poteva ignorare la notizia e doveva

                prendere posizione: la cosa incredibile è il modo in cui ha preso
                posizione. Hanno detto che avevo riportato un graffio e che ero

                ritornata  in  albergo  camminando.  Ma  il  peggio  sono  le
                dichiarazioni che mi hanno attribuito. Io ho rifiutato di parlare

                con qualsiasi giornalista messicano, perciò quando ho aperto i
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