Page 346 - Oriana Fallaci - 1968
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DEAN  MARTIN  (in  italiano):  U  santi  del  Paradiso!  Ma  io  fino
                all’età  de  cinque  anni  aggio  parlatto  sultantu  italiano.  Poi  a

                bighellonare  andai  pei  marciapiedi,  poi  a  scuola,  e  aggio
                imparato inglese e aggio dimenticatu italiano. Ricordato l’aggio

                quando  venuto  sono  a  Los  Angelésse,  con  gli  amichini  miei
                come Frank Sinatra e Vic Damone e Nicky Conte che italiani
                sono. Sempre italiano si parlava tra noi perché nu ce capissero.

                Ma più che altro italiano parlavo col genitore di Frank. Siccome
                il  genitore  di  Frank  amico  del  genitore  mio  era,  e  tra  loro

                italiano parlavano: sulamente. Lì si mettevano, e io nel mezzo
                stavo.  Ma  ’a  lingua  mia,  italiano  vero  non  è.  Dialetto  parlo  e

                soprattutto dialetto abruzzese. Capisch?


                Sì, sì. Ma forse è meglio tornare all’inglese.



                OK.  Oh,  boy!  Mica  che  parli  bene  neanche  l’inglese.  Faccio
                certi  errori,  in  inglese.  E  poi  la  pronuncia,  mi  spiego,  la

                pronuncia.  Quando  Jerry  Lewis  e  io  eravamo  una  coppia
                famosa,  si  andava  sempre  alle  feste.  Be’  alle  feste  tutti

                credevano che mi dessi un mucchio di arie perché stavo zitto.
                Ma io stavo zitto per non parlare cattivo inglese, mi spiego, uno
                tiene il becco chiuso ed evita di far brutte figure. Capisci, io non

                so  dire  «these».  Dico  «dese».  E  non  so  dire  «them»,  dico
                «dem». O magari so dire «these» e «them» però mi fa fatica.

                Come  mi  fa  fatica  dire  «because»  invece  di  «cause».  Sono
                pigro.  E  tu  dici  «cause»  e  loro  ti  ridono  addosso,  ti  danno  di
                terrone. Robe così. Però un momento: mi ridevano addosso. Ora

                non più. Perché da quando mi son messo a parlare il mio inglese
                in TV, il mio inglese è come diventato di moda. Fa chic parlare

                come parlo io. Dimmi tu se questo non è un mondo pazzo.


                Eh, sì. Ma lei si sente o non si sente italiano, Dino?



                Oh, boy!Te lo dico io quanto mi sento italiano. Tre o quattro
                anni fa io e Sinatra si andò a festeggiare il mio compleanno al

                Polo Lounge, sai quel posto coi fiocchi, qui vicino. S’era lì con
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