Page 345 - Oriana Fallaci - 1968
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Forse perché non l’ha capito, e a questo proposito senti cosa
dice sua moglie: «Io Dean non lo conosco. La cosa più
importante da dire su mio marito è che non lo conosco perché
non lo capisco. V’è qualcosa di inafferrabile in lui e, se ti provi
ad afferrarla, va a finir che ti stanchi e rinunci. Io non so
nemmeno perché mi abbia sposato: suppongo che coi miei
capelli d’oro gli sembrassi il simbolo di qualcosa che credeva di
non poter possedere. Spesso mi irrita. Ad esempio per quella
sua tranquillità, mancanza di curiosità. Lui magari ti parla di
una cosa ma parlarne è un conto ed esserne davvero interessato
è un altro. A lui importa solo del golf, il golf è il suo vero unico
amore. Lo gioca ogni mattina, per ore, da anni, e sempre con la
stessa gente: due proprietari di case e un tale che vende
automobili. Non legge mai un libro, un articolo di fondo. Non fa
che guardare la televisione, anche a letto. E più il film è cretino,
più gli piace. Che rabbia. E poi in casa vuol sempre fare il
padrone, sempre lui che decide: l’uguaglianza dei sessi per lui
non esiste. Ma perché gli vorrò tanto bene? Ho provato un
mucchio di volte a piantarlo e son sempre tornata da lui, a capo
chino. Ben sapendo che accettavo una sconfitta: di fronte alla
sua impenetrabilità io mi sento come un fanciullo di fronte a un
uomo il quale si sa ammirato e ogni tanto si degna di dargli un
buffetto sul naso. Ma che sia perché è italiano? Ma gli italiani
sono davvero così?».
Risponderle sarebbe un discorso lungo. E poi è Dino Crocetti
che parla. E a me pare che valga la pena ascoltarlo. Anche se lui
pensa di no.
«Mi dicono terrone, e io giù pugni!»
ORIANA FALLACI: Davvero, Dino, mi fa uno strano effetto
parlare in inglese con lei. Mi sembra una stonatura, ecco, uno
scherzo.