Page 307 - Oriana Fallaci - 1968
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l’intera  famiglia  ti  attende  alla  stazione.  Il  professor  Banerjee
                studia parapsicologia da diciotto anni, dirige quella facoltà da

                cinque. L’ha fondata lui, quella facoltà. È notissimo, sembra, in
                America e in Russia, dove lo chiamano continuamente quando

                c’è  un  congresso,  mettiamo,  sulla  reincarnazione.  La
                parapsicologia è un ramo della psicologia che studia le facoltà
                della mente che non possono essere spiegate coi soliti mezzi di

                indagine          scientifica.         Cioè         telepatia,         preveggenza,
                reincarnazione, materializzazione, che di solito hanno nomi più

                difficili come parakinosi, ma io non li dico per non imbarazzare
                nessuno.  Nei  congressi  di  astronautica  queste  cose  di  cui  si

                interessa  Banerjee  sono  sistematicamente  affrontate:  si
                chiamano  «rapporti  fra  il  campo  fisico  delle  particelle  e  il

                campo  “non  dimostrabile”  dello  psiplasma  personale».  La
                NASA ad esempio ha continui scambi di vedute con Banerjee,
                e,  dopo  gli  incontri  con  Banerjee,  l’Accademia  delle  scienze

                sovietiche  ha  fondato  ben  otto  centri  di  «esperimento  sui
                fenomeni  di  energia  trasferita».  All’Istituto  neurofisiologico

                dell’università  di  Leningrado  hanno  perfino  considerato  la
                possibilità di comunicare con un astronauta sulla Luna per via

                telepatica,  come  suggerisce  Banerjee,  anziché  attraverso  gli
                strumenti.  Con  la  qual  cosa  intendo  dire  che  questo  Banerjee

                non  è  davvero  un  fesso.  Però  sulla  materializzazione  non  lo
                segue nessuno e lui stesso è perplesso: ammette che la telepatia
                può  essere  spiegata,  così  la  preveggenza,  forse  perfino  la

                reincarnazione. La materializzazione, no. Noce moscata a parte,
                è davvero possibile?

                    Teoricamente  lo  è:  se  si  può  trasformare  la  materia  in
                energia, si deve poter trasformare l’energia in materia. E, poiché
                il pensiero è energia, il pensiero deve poter creare la materia.

                Ma  come?  Ecco  il  punto.  Infatti  sappiamo  benissimo  come
                funziona  la  faccenda  della  bomba  atomica,  ma  non

                comprendiamo  affatto  come  funzioni  la  faccenda  della  noce
                moscata.  O  dei  diciassette  cocomeri  per  il  Pandit  Nehru.  Che

                anziché  di  creazione  si  tratti  di  spostamento?  Il  professor
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