Page 290 - Oriana Fallaci - 1968
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Non aveva moglie, o legami, ciò gli consentiva una certa libertà
                d’azione: si fermò  nel santuario  di Jyothirpeeth  e conobbe  un

                guru       dal      nome        impossibile,         Shankaracharya            Swami
                Brahmananda  Saraswati.  Uno  dei  quattro  pontefici  della

                religione indù. Era costui un bellissimo uomo e un vero mistico,
                sebbene  nascondesse  un  mucchio  di  soldi  sotto  il  guanciale.
                Così  un  giorno  lo  trovarono  morto,  senza  più  soldi  sotto  il

                guanciale. Qualcuno lo aveva ammazzato con una coltellata nel
                cuore. Quando ciò accadde il Maharishi gli viveva accanto da

                tredici  anni.  Di  conseguenza  lo  strazio  del  Maharishi  fu
                immenso.  E  per  superarlo  tentò  di  prendere  il  posto  di

                Shankaracharya Swami Brahmananda Saraswati. Ma purtroppo
                i guru del santuario non lo potevan soffrire e il posto lo dettero a

                un  suo  rivale:  il  monaco  Krishnabodhashram.  Seguirono  anni
                durissimi.  Per  spodestarlo  il  Maharishi  fece  anche  causa  in
                tribunale ma il tribunale decise che ogni santuario ha il dannato

                diritto  di  scegliersi  il  dannatissimo  santo  che  vuole,  e  il
                Maharishi  abbandonò  Jyothirpeeth.  Battezzandosi  Maharishi

                che  vuol  dire  Grande  Saggio.  Il  sogno  di  diventare  un  fisico
                atomico era ormai svanito, sebbene nel frattempo Fermi avesse

                fatto  qualcosa  in  questo  campo:  era  il  1954.  Gli  premeva  la
                meditazione  trascendentale.  Riuscì  a  farsi  assegnare  quindici

                acri  di  terra  statale  per  costruirci  un  ashram,  un  santuario.  Il
                governo indiano lo fa spesso coi guru. E quei quindici acri di
                terra, su una collina di Rishikesh verso il Tibet, non li voleva

                nessuno.  Glieli  affittò  per  vent’anni  a  centocinquanta  rupie
                all’anno:  una  miseria.  E  a  questo  punto  entra  in  scena  Tom

                Slick.
                    Tom  Slick  era  un  miliardario  del  Texas.  Ora  è  morto,
                precipitando col suo aereo personale nel Canada. Proprietario di

                pozzi  petroliferi  e  di  linee  aeree  per  il  trasporto  di  merci,
                cercava anche un’altra ricchezza, quella spirituale. Aveva creato

                per  questo  la  Mind  Science  Foundation,  Fondazione  per  la
                Ricerca della Mente, e andava alla ricerca di un guru. Recandosi

                a caccia dell’Abominevole Uomo delle Nevi, un suo amico di
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