Page 285 - Oriana Fallaci - 1968
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In India con il Santone
Diario della ricerca e dell’incontro con il santone: «Tornata
dall’India,» dice di se stessa «l’inviata si accinse a scrivere ciò
che aveva scoperto ma, rileggendo gli appunti tenuti giorno per
giorno, si accorse di non aver nulla da aggiungervi. Quindi così
ve li dà: cordialmente».
Nuova Delhi, agosto-settembre
PRIMO GIORNO. Come avrò fatto, mi chiedo, a non avvertire
prima la necessità di tale viaggio e vivere nella assoluta
ignoranza di Sua Santità Maharishi Mahesh Yogi. Quando
penso che i Beatles lo scelsero come «unica alternativa alla
marijuana e alla LSD», poi vennero fin qui per lui, insieme alle
mogli, le cognate, le fidanzate. Quando penso che Mia Farrow
fece lo stesso quando fallì il suo matrimonio con Frank Sinatra,
che duecentocinquantamila persone lo venerano come un
messia: dagli Stati Uniti alla Nuova Zelanda, dalla Scandinavia
alle Filippine, dal Giappone al Brasile, cattolici, protestanti,
buddisti, ebrei, atei. Quando penso che ovunque egli vada la
folla si inginocchia ai suoi piedi e gli bacia la veste, creature
senza pace si salvano semplicemente ascoltando la lieta novella
della sua meditazione trascendentale. Cosa sia questa
meditazione trascendentale non mi è molto chiaro. Ma sono qui
per capirla insieme a quest’uomo straordinario e misterioso: su
lui è stato scritto tanto e si sa così poco. Neanche l’età. Da dove
viene, chi è? Sembra che compia miracoli, come camminar sulle
acque e levitare oggetti. Vive di niente e il suo unico possesso