Page 238 - Oriana Fallaci - 1968
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spazzatura.  Nei  casi  peggiori,  comprano  candele.  E  quelle  le
                accendono  proprio  al  predone  ignorante  che  avviò  il  loro

                sfacelo:  Francisco  Pizarro,  El  Conquistador.  Fra  tutti  i  paesi
                dell’America  Latina  il  Perù  è  forse  il  paese  dove  le  antiche

                ferite  sono  più  evidenti,  coi  segni  di  una  vecchia  mentalità
                coloniale. Fuorché nelle pietre è molto difficile qui trovar tracce

                della grandezza passata, del passato orgoglio. La gerarchia delle
                classi  è  la  seguente:  ricchi,  poveri,  indio.  E  perfino  i  poveri

                disprezzano gli indio.
                    I  ricchi,  invece,  li  ignorano:  ripetendo  quanto  son  pigri,
                indolenti, e perciò innocui. I ricchi in Perù sono pochi: trenta o

                quaranta famiglie, discendenti dirette degli spagnoli che quattro
                secoli fa soppiantarono l’aristocrazia degli Inca rubandole terre

                e miniere d’oro. Le miniere d’oro sono esaurite, ormai l’oro si
                trova soltanto setacciando montagne di sabbia lungo il greto del
                fiume, cioè in polvere. Ma il rame, il ferro, il carbone, lo zinco,

                il petrolio, la canna da zucchero, le industrie cui sono legate le
                società  straniere,  tutto  questo  è  nelle  mani  delle  trenta  o

                quaranta famiglie. E la terra. Un possente feudalismo regola la
                proprietà della terra dove gli indio, i peones lavorano gratis e

                appartenendo  in  ogni  senso  al  padrone.  In  molte  haciendas
                esiste  ancora  la  punizione  medievale  della  gogna,  in  alcune

                esiste  ancora  lo  schiavismo.  A  sette  ore  d’aereo,  negli  Stati
                Uniti, i nipoti degli schiavi liberati da Lincoln sviluppano i loro
                diritti  civili:  ma  qui  un  indio  si  compra  come  si  compra  un

                maiale. E lo si ammazza come si ammazza un maiale. Comprare
                il  proprio  riscatto  è  impresa  disperata:  se  un  indio  chiede  un

                prestito in banca, la banca vuole la garanzia: se un indio ha da
                offrire la garanzia, la banca vuole un interesse del 20 per cento.
                Da ciò le sommosse di cui i giornali parlano con la regolarità di

                un  bollettino  meteorologico.  Certi  tentano  di  ribellarsi:
                distruggendo  le  piantagioni  con  la  violenza  che  nasce  da  un

                esasperato  furore,  occupando  i  campi  e  piantandoci  patate  e
                fagioli  anziché  canna  da  zucchero,  fabbricando  documenti  da

                cui risulta che la terra apparteneva ai loro antenati prima che i
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