Page 236 - Oriana Fallaci - 1968
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vanno  in  quei  quartieri  e  vuotano  i  bidoni  della  spazzatura
                dentro  grossi  sacchi  che  poi  portano  a  casa.  Non  si  getta  via

                niente. Si divide quel sudicio in mucchietti ordinati di sudicio:
                le bucce di patata qui, là i pomodori marci, qui la carne muffita

                da  sé,  là  gli  spicchi  sbocconcellati  di  papaya,  gli  ossi  da  una
                parte. E poi  si mangia,  mentre un  fetore cadaverico  impregna

                l’aria e le cose. Chi è stato una volta nelle barriada deve gettare
                i vestiti che indossava al momento: non c’è lavanderia che ne

                possa  togliere  il  puzzo.  Nei  capelli  esso  resta  per  giorni,
                malgrado  tutti  gli  shampoo  del  mondo.  Nel  naso…  Ti  resta
                soprattutto nel naso, insieme a un senso di colpa. Quando Bob

                Kennedy si recò a visitar le barriada qualcuno gli disse che il
                reddito mensile lì non supera i cinque dollari al mese, cioè le

                3000 lire al mese. Come, del resto, nel 56,7 per cento dell’intera
                popolazione del Perù.
                    I  bambini  delle  barriada  offrono  la  più  alta  percentuale  di

                morti.  Quelli  che  superano  i  dieci,  i  dodici  anni,  sono  ormai
                vaccinati e nessuna privazione, nessuna infezione riuscirà mai a

                stroncarli.  Ma  nel  settanta  per  cento  dei  casi  i  bambini  non
                arrivano  ai  dieci  anni  e  neppure  ai  cinque  anni  e  neppure  ai

                cinque  mesi.  Se  non  muoiono  di  denutrizione  (raramente  le
                mamme  hanno  latte  e  il  latte  non  si  trova  nella  spazzatura)

                muoiono  di  tubercolosi.  Lima  è  la  città  che  vanta  la  più  alta
                percentuale di tubercolotici al mondo. A vederli non si direbbe.
                A  vederli  giocare  ad  esempio  con  la  carogna  di  un  cane

                schiacciato da un camion, quando ridono felici e ignorano che
                per  giocare  ci  sono  i  balocchi.  Infatti,  il  più  delle  volte,  son

                grassi:  il  cibo  cattivo  gonfia.  E  spesso  son  belli.  I  lineamenti
                degli  indio  hanno  qualcosa  di  nobile:  zigomi  alti,  naso
                pronunciato,  grandi  occhi  a  mandorla.  Ma  dentro  i  polmoni

                sono rotti, il sangue avvelenato. Glielo avvelenano le foglie di
                coca  che  imparano  a  masticar  ben  presto,  per  vincer  la  fame.

                Glielo avvelena la mancanza di igiene, la vita promiscua. Con la
                tubercolosi,  la  sifilide  è  la  malattia  più  diffusa.  E  la

                prostituzione  infantile  è  frequente  nelle  barriada,  dove  la
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