Page 219 - Oriana Fallaci - 1968
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                     Qui a Saigon è il caos: non vogliono la pace






                Poco  dopo  la  parentesi  USA,  all’inizio  di  maggio,  Oriana

                Fallaci  è  di  nuovo  in  Vietnam.  A  Parigi  sono  in  corso  i
                negoziati  di  pace  (che  termineranno  solo  nel  1973)  tra

                americani  e  nordvietnamiti,  ma  nel  paese  infuria  di  nuovo  la
                battaglia e la giornalista è tornata per cogliere le opinioni della
                popolazione  e  dei  responsabili  militari  sulla  nuova  situazione

                politica.


                                                                                   Saigon, maggio




                Era  domenica  5  maggio,  sei  giorni  prima  dell’inizio  dei
                negoziati a Parigi. C’era stato quel bombardamento di mortai,

                esploso alle prime luci dell’alba e poi i vietcong s’eran lanciati
                all’assalto del ponte che unisce Saigon a Bien Hoa. Il generale
                Loan,  il  terribile  invulnerabile  generale  Loan,  era  stato  quasi

                tagliato in due da una raffica mentre tentava di snidare con sei
                poliziotti un paio di franchi tiratori. La gente fuggiva verso il

                centro,  un  fiume  di  corpi  silenziosi  e  atterriti,  gli  uomini
                spingendo  i  carretti,  le  donne  portando  masserizie,  i  bambini

                trascinando le vacche, i maiali. E a Cholon, il quartiere cinese,
                si sparava durante l’offensiva del Tet. Così i cinque giornalisti

                decisero di spingersi verso Cholon.
                    Quattro erano australiani e uno inglese. Il più vecchio aveva
                trent’anni  e  il  più  giovane  ventidue.  Si  chiamavano  Bruce

                Pigott,  Ron  Laramy,  Michael  Birch,  John  Cantwell,  Frank
                Palmos.

                    Con  una  jeep  giapponese  si  inoltrarono  lungo  il  viale  che
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