Page 138 - Oriana Fallaci - 1968
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Sono andata sul fronte del Nord
Da Saigon si sposta per quattro giorni nel Nord del Vietnam,
dove infuria la battaglia di Hué, e documenta storie e umori dei
giovani combattenti USA: un soldato che si finge cieco, un
pilota prudente, tre reclute in cerca del loro battaglione.
Saigon, marzo
Il signor Barry Zorthian mi studiò con indulgenza mista a
rimprovero, poi tirò un lungo respiro che gli dilatò il grande
corpo e gli uscì sibilando dal naso, infine scosse il capo e disse:
«Ma lei è pacifista!». Lo disse col tono di pronunciare una
bestemmia terribile, del tutto inadatta alla dolce giornata di fine
febbraio e alla colazione che mi stava offrendo nella sua bella
casa di Saigon, onde informarmi di aver ricevuto un rapporto
sugli articoli che da due mesi scrivo sulla guerra in Vietnam e
annunciarmi, col maggior tatto possibile, che tali articoli non gli
erano affatto piaciuti. «Pacifista. What’s wrong with you?»
Tradotto alla lettera vuol dire: «Cosa c’è di sbagliato in lei?», ed
è un’espressione che in America si usa con la gente un po’
grulla, o cattiva, o che insomma non ha il cervello a posto.
Smisi di concentrarmi sull’insalata che la cameriera del
signor Zorthian mi aveva appena portato e risposi al signor
Zorthian quanto detestassi la guerra. «E allora perché ci viene?»
esclamò il signor Zorthian. Mi dedicai un po’ all’insalata per
attingerne la forza necessaria a una discussione tanto profonda,
e poi tentai di spiegare al signor Zorthian alcuni fatti
fondamentali. Ad esempio, che sono un giornalista e un