Page 61 - Le canzoni di Re Enzio
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È pieno il monte, è piena ormai la valle.
Tanti elmi al sole! Tante spade e lancie,
bandiere al vento rosse azzurre e bianche!
Giammai non vidi sforzo così grande.
N’udrà lo squillo in mezzo alle montagne
l’imperatore, e lo vedrem tornare...»
Dice Rollando: «Più morir mi piace!
Bel sire, e’ ci ama per le nostre spade,
l’imperatore, e il ben ferire e il sangue.
Baroni e gente, ora ai cavalli e all’arme!»
AOI
III. LO STORMO
Ascolta il re: sobbalza come in sogno.
Sta l’arcivescovo alto sur un poggio.
Nero il cavallo, con la bava al morso.
Alza la mano, e chiama i Franchi a pruovo,
e dice a tutti un suo sermon divoto:
«Avete a fronte l’oste d’un re moro:
battaglia avrete in cui morire è buono:
chi sparge il sangue, in cielo è suo ricolto!»
Di sella i Franchi sono scesi al suolo;
a Dio mercede pregano in ginocchio.
«Per questa croce ch’Egli portò in collo,
io d’ogni colpa in nome suo vi assolvo».
AOI
«Oh! questo» Enzio re pensa, «non avviene
nel campo tuo, biondo e gentil fratello!»
Nell’altro, in vero, il vescovo d’Alzurro
passa sopra le schiere inginocchiate,
eretto passa sul destrier suo falbo,
benedicendo con la man di ferro,
a tutti colpa perdonando e pena...
«Quei tra le fiamme e voi tra i santi fiori!»
G. Pascoli - Le canzoni di Re Enzio 57