Page 36 - Canti di Castelvecchio
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Il suo muletto cadde in monte;
            gli lasciò solo il bronzino,
              che avea maravigliato i botri
            e le polle col suo canto,
            quand'egli andava a su con gli otri,
            al Saltello, al Lago Santo.

            IV
              Al suon di questo che, le notti,
            nell'immobile abetina
            squillava tra i silenzi rotti
            dal crocchiar di qualche pina,
              che su gli abissi senza voce
            mise il suo dondolìo blando;
            ognuno fa il segno di croce
            che si fa pericolando.

            V
              O vecchio, o nostro vecchio buono,
            or ci sono due campane;
            ma quel tuo piccoletto suono
            nel castello tuo rimane.
              O Nimo, o nostro vecchio Nimo!
            or c'è un doppio bello e grave;
            ma tu per noi sei stato il primo
            a dirci Ave! Ave! Ave!

            VI
              E noi l'amiamo, il tuo bronzino,
            che ci mandi, quando imbruna:
            lo mandi per un fanciullino:
            io lo vidi a un po' di luna.
              A un raggio pallido lo vidi:
            è un ragazzo ch'hai, là, teco:
            un garzonetto che ti guidi,
            perché forse tu sei cieco.

            VII
              Lo mandi a noi su la sericcia,
            che si chiudono le porte:
            ha i piedi scalzi, ma scalpiccia
            sopra tante foglie morte;
              non parla, ma passando in fretta
            sgrolla qualche secco ramo;
            per farci udir la tua schilletta
            prima che ci addormentiamo.








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