Page 39 - Canti di Castelvecchio
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22. Foglie morte

              Oh! che già il vento volta
            e porta via le pioggie!
            Dentro la quercia folta
            ruma le foglie roggie
                   che si staccano, e fru...
              partono; un branco ad ogni
            soffio che l'avviluppi.
            Par che la quercia sogni
            ora, gemendo, i gruppi
                   del novembre che fu.
              Volano come uccelli,
            morte nel bel sereno:
            picchiano nei ramelli
            del roseo pesco, pieno
                   de' suoi cuccoli già.
              E il roseo pesco oscilla
            pieno di morte foglie:
            quale s'appende e prilla,
            quale da lui si toglie
                   con un sibilo, e va.
              Ma quelle foglie morte
            che il vento, come roccia,
            spazza, non già di morte
            parlano ai fiori in boccia,
                   ma sussurrano: - Orsù!
              Dentro ogni cocco all'uscio
            vedo dei gialli ugnoli:
            tu che costì nel guscio
            di più covar ti duoli,
                   che ti pèriti più?
              Fuori le alucce pure,
            tu che costì sei vivo!
            Il vento ruglia... eppure
            esso non è cattivo.
                   Ruglia, brontola: ma...
              contende a noi! Ché tutto
            vuol che sia mondo l'orto
            pei nuovi fiori, e il brutto,
            il secco, il vecchio, il morto,
                   vuol che netti di qua.
              Noi c'indugiammo dove
            nascemmo, un po', ma era
            per ricoprir le nuove
            gemme di primavera... -
                   Così dicono, e fru...
              partono, ad un rabbuffo
            più stridulo e più forte.
            E tra un voletto e un tuffo


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