Page 175 - Carmina - Poesie latine
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Cosí cavalli come prima, a schiere
            ubbidïenti, li guidò dall'erte
            al piano, dando al vento le criniere,                    535
            spruzzando l'acqua dalle froge aperte.

            Mentre là stanno tra ghiacciai, tra foci
            erme, lontani dal rumor del volgo;
            li chiama un cenno, un lieve urto, e veloci
            scendono piú del solco della folgore...                  540

            ove con morsi e redini li frena
            l'artiere, o caccia con la sferza al segno;
            l'artier che intento a un canto di sirena
            doma, con loro, il ferro, il marmo, il legno.

            Non solo. I chicchi ai bimbi e' foggia, e, come          545
            pegni d'amor, già prima li accarezza;
            ciò che ti fa non nota sol per nome,
            ma dolce ancora d'intima dolcezza,

            ad ogni madre, o città buona, o pia
            madre su tutte, che con dolce affetto                    550
            la prole tua, per tanta ch'ella sia,
            tutta la stringi e te la scaldi al petto.

            A lei prepari i bei giardini in fiore,
            le scuole ornate, l'agile palestra:
            cosí ti muti, non mutando amore,                         555
            da dolce madre, in dolce e pia maestra.

            O Iulia Augusta armipotente! In pace
            non sembri un campo cinto d'armi attorno;
            un nido sembri, un gran nido loquace
            di mille cuori salutanti il giorno;                      560

            schiere bensí, ma parvole, vestite
            di bianco e rosa, altre e le stesse ogni anno:
            ne paga tu di tante proprie vite,
            altre ne cerchi che pur tue saranno.

            O Grande Madre, hai del tuo grande cuore                 565
            dato ai fanciulli, dato alle fanciulle,
            o sotto volte splendide e sonore,
            o sotto travi di capanne brulle.

            A tutti, a tutte! Sia dolore o gioia
            la vita loro, spremi a lor quel pianto                   570
            che fa non che l'un cresca e l'altra muoia:
            fa pia la gioia ed il dolor fa santo.

            Simili quindi, ormai stretti ad un patto,

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