Page 20 - Giorgio Vasari
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mezzo d'importantissime imprese) rimesso alla medesima fatica; con
               disegno non solo d'aggiugnere questi che, essendo da quel tempo in
               qua passati a miglior vita, mi dànno occasione di scrivere largamente
               la vita loro; ma di sopplire ancora quel che in quella prima opera fussi
               mancato di perfezzione, avendo avuto spazio poi d'intendere molte

               cose meglio, e rivederne molte altre, non solo con il favore di questi
               illustrissimi  miei  signori,  i  quali  servo,  che  sono  il  vero  refugio  e
               protezzione di tutte le virtù: ma con la comodità ancora che m'hanno

               data  di  ricercar  di  nuovo  tutta  l'Italia,  e  vedere  et  intendere  molte
               cose,  che  prima  non  m'erano  venute  a  notizia.  Onde  non  tanto  ho
               potuto correggere, quanto accrescere ancora tante cose, che molte
               vite  si  possono  dire  essere  quasi  rifatte  di  nuovo:  come  alcuna
               veramente delli antichi pure, che non ci era, si è di nuovo aggiunta.

               Né m'è parso fatica, con spesa e disagio grande, per maggiormente
               rinfrescare  la  memoria  di  quelli,  che  io  tanto  onoro,  di  ritrovare  i
               ritratti, e mettergli innanzi alle vite loro. E per più contento di molti

               amici  fuor  dell'arte,  ma  all'arte  affezzionatissimi,  ho  ridotto  in  un
               compendio la maggior parte dell'opere di quelli che ancor sono vivi e
               degni d'esser sempre per le loro virtù nominati; perché quel rispetto
               che altra volta mi ritenne a chi ben pensa non ci ha luogo, non mi si
               proponendo  se  non  cose  eccellenti  e  degne  di  lode.  E  potrà  forse

               essere  questo  uno  sprone,  che  ciascun  seguiti  d'operare
               eccellentemente, e d'avanzarsi sempre di bene in meglio; di sorte che
               chi  scriverà  il  rimanente  di  questa  istoria  potrà  farlo  con  più

               grandezza e maestà, avendo occasione di contare quelle più rare e
               più  perfette  opere,  che  di  mano  in  mano  dal  desiderio  di  eternità
               incominciate e dallo studio di sì divini ingegni finite, vedrà per inanzi
               il  mondo  uscire  delle  vostre  mani.  Et  i  giovani  che  vengono  dietro
               studiando, incitati dalla gloria (quando l'utile non avesse tanta forza),

               s'accenderanno per aventura dall'esempio a divenire eccellenti.

               E perché questa opera venga del tutto perfetta, né s'abbia a cercare
               fuora  cosa  alcuna,  ci  ho  aggiunto  gran  parte  delle  opere  de'  più
               celebrati artefici antichi, così greci come d'altre nazioni, la memoria
               de'  quali  da  Plinio  e  da  altri  scrittori  è  stata  fino  a'  tempi  nostri

               conservata,  che  senza  la  penna  loro  sarebbono  come  molte  altre
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