Page 15 - Giorgio Vasari
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Di Fiorenza, alli 9 di gennaio 1568.
Di Vostra Eccellenzia Illustrissima obligatissimo servitore
GIORGIO VASARI
ALLO ILLUSTRISSIMO ED ECCELLENTISSIMO SIGNORE IL SIGNOR
COSIMO DE' MEDICI DUCA DI FIORENZA SIGNORE MIO
OSSERVANDISSIMO
Poi che la Eccellenzia Vostra, seguendo in ciò l'orme degli Illustrissimi
Suoi progenitori e da la naturale magnanimità Sua incitata e spinta,
non cessa di favorire e d'esaltare ogni sorte di virtù, dovunque ella si
truovi, et ha spezialmente protezzione dell'arti del disegno,
inclinazione agli artefici d'esse, cognizione e diletto delle belle e rare
opere loro, penso che non Le sarà se non grata questa fatica presa
da me di scriver le vite, i lavori, le maniere e le condizioni di tutti
quelli che essendo già spente, l'hanno primieramente risuscitate, di
poi di tempo in tempo accresciute, ornate e condotte finalmente a
quel grado di bellezza e di maestà dove elle si trovano a' giorni
d'oggi. E perciò che questi tali sono stati quasi tutti Toscani e la più
parte Suoi Fiorentini e molti d'essi dagli Illustrissimi Antichi Suoi con
ogni sorte di premii e di onori incitati et aiutati a mettere in opera, si
può dire che nel Suo stato, anzi nella Sua felicissima casa siano
rinate, e per benefizio de' Suoi medesimi abbia il mondo queste
bellissime arti ricuperate, e che per esse nobilitato e rimbellito si sia.
Onde, per l'obligo che questo secolo, queste arti e questa sorte
d'artefici debbono comunemente agli Suoi et a Lei, come erede della
virtù Loro e del Loro patrocinio verso queste professioni; e per quello
che Le debbo io particularmente per avere imparato da Loro, per
esserLe suddito, per esserLe devoto, perché mi sono allevato sotto
Ippolito Cardinale de' Medici e sotto Alessandro suo antecessore; e
perché sono infinitamente tenuto alle felici ossa del Magnifico