Page 13 - Giorgio Vasari
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ALLO ILLUSTRISSIMO ET

                       ECCELLENTISSIMO SIGNOR COSIMO


                       MEDICI DUCA DI FIORENZA E SIENA
                          SIGNOR SUO OSSERVANDISSIMO




               Ecco dopo diciassette anni ch'io presentai quasi abbozzate a Vostra
               Eccellenza  Illustrissima  le  vite  de'  più  celebri  pittori,  scultori  et

               architetti, che elle Vi tornano innanzi, non pure del tutto finite, ma
               tanto  da  quello  che  ell'erano  immutate,  et  in  guisa  più  adorne  e
               ricche d'infinite opere, delle quali insino allora io non aveva potuto
               avere altra cognizione, che per mio aiuto non si può in loro, quanto a
               me, alcuna cosa desiderare. Ecco, dico, che di nuovo Vi si presentano,

               Illustrissimo e veramente Eccellentissimo signor Duca, con l'aggiunta
               d'altri nobili e molti famosi artefici, che da quel tempo insino a oggi
               sono  dalle  miserie  di  questa  passati  a  miglior  vita,  e  d'altri  che

               ancorché  fra  noi  vivano,  hanno  in  queste  professioni  sì  fattamente
               operato, che degnissimi sono d'eterna memoria.

               E  di  vero  è  a  molti  stato  di  non  piccola  ventura,  che  io  sia  per  la
               benignità di Colui a cui vivono tutte le cose, tanto vivuto, che io abbia
               questo libro quasi tutto fatto di nuovo: perciò che, come ne ho molte

               cose levate, che senza mia saputa et in mia assenza vi erano, non so
               come,  state  poste,  et  altre  rimutate,  così  ve  ne  ho  molte  utili  e
               necessarie, che mancavono, aggiunte. E se le effigie e' ritratti che ho
               posti di tanti valenti uomini in questa opera, dei quali una gran parte
               si sono avuti con l'aiuto e per mezzo di Vostra Eccellenzia, non sono

               alcuna volta ben simili al vero, e non tutti hanno quella proprietà e
               simiglianza che suol dare loro la vivezza de' colori, non è però che il
               disegno et i lineamenti non sieno stati tolti dal vero, e non siano e

               proprii  e  naturali:  senzaché  essendomene  una  gran  parte  stati
               mandati  dagli  amici  che  ho  in  diversi  luoghi,  non  sono  tutti  stati
               disegnati da buona mano.
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