Page 61 - La passione di Artemisia
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Congiunsi le mani sul ventre.
L'uomo magro disse: «Sono Baccio Bandinelli, luogotenente
dell'Accademia. Il mio assistente mi dice che avete portato questi dipinti. Il
vostro scopo nel mostrarceli?»
Mi alzai in piedi. «Per ottenere di essere ammessa, naturalmente».
«Sono vostri? Dipinti completamente da voi?»
«Sì, signore».
Si voltò per esaminarli. Dopo alcuni momenti si schiarì la gola. «Molte
donne pittrici, che aspirano a ottenere una stima professionale,
considerano sufficiente emulare senza variazioni i maestri per realizzare le
loro speranze. Aspirare a questa singolarità espressiva», agitò la mano
verso la Giuditta, «con invenzioni come questa, potrebbe mettere a rischio
le vostre precarie realizzazioni, quanto la vostra petizione, che non ha
precedenti, in quanto donna, alla nostra Accademia».
«Che senso ha la ripetizione?» domandai.
«Il senso, signorina, è che un'esibizione deliberata applicata a temi
biblici, ne sminuisce il contenuto spirituale».
Guardali negli occhi e non mostrare paura, aveva detto suor Graziella.
«Può darsi che i grandi momenti, degni di essere celebrati dall'arte, non
siano solo dei momenti di elevazione spirituale». Che mi aveva preso, per
contraddirlo? Per rimediare, sorrisi con dolcezza.
Bandinelli si prese tempo per studiare Giuditta e la sua serva, Abra. Non
poteva ignorare che quelle non erano delle semplici donne deboli, rese forti
dall'intervento divino.
Dovette vedere le loro braccia muscolose e riconoscere la loro capacità
di controllo, con Abra che bloccava il braccio di Oloferne, mentre Giuditta
gli teneva ferma la testa per i capelli. A giudicare dalla prima reazione di
Pietro, sapevo che non era una visione piacevole da contemplare per
nessun uomo.
«Dunque questa è ispirata a Caravaggio? L'ombra che Giuditta ha sul
volto?» chiese l'assistente.
«Sì, per ottenere un effetto drammatico. Per attirare l'attenzione sulle
parti in luce. E per suggerire un'azione clandestina».
Per un momento odiai me stessa, per aver spiegato ciò che doveva
essere evidente.
Esaminarono senza commenti la Suonatrice di liuto e scrutarono le
nudità di Susanna con lo stesso sguardo lascivo dei vecchioni, come titillati
dal fatto che fosse stata dipinta da una donna dalla reputazione offuscata.
Bandinelli aggrottò le sopracciglia, come se tentasse di afferrare un
pensiero. Il dipinto doveva essere molto diverso da tutti gli altri. Io non
avevo messo in risalto i vecchi guardoni che la spiavano al bagno, come
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