Page 194 - La passione di Artemisia
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Trovammo Graziella seduta sulla panchina in un angolo del chiostro.
Era la prima volta che la vedevo così ferma, senza far nulla. «Sta
pregando?» chiesi a suor Paola.
«No. Rimugina».
Quando ci vide, il suo volto si ravvivò.
«Stai bene?» le domandai.
«Sto come Dio vuole. Hai trovato un posto dove stare?»
«Con un po' di fatica. La gente ricorda ancora. Sono passati tredici anni
e ricordano ancora».
Graziella guardò Palmira e poi me con aria preoccupata.
«Gliel'ho detto. Lo sa». Mi sedetti accanto a lei. «La gente non ci voleva
dare in affitto le case. Ieri siamo andate al Casino delle Muse a vedere gli
affreschi di mio padre e l'impiegato del cardinale è stato scortese con me, di
fronte a Palmira. Mi ha domandato se ero venuta a Roma in cerca di altri
stupri. Qui la gente si comporta ancora in modo bestiale».
«Chi possiede una fede più profonda della nostra, vedrebbe persino in
questo l'opera amorevole di Nostro Signore».
La guardai incredula. Dov'era finita tutta la sua compassione?
«Ha detto che la mia pittura s'ispira al mondo delle sgualdrine! Dov'è in
tutto questo l'amore di Dio?»
Immediatamente suor Paola cercò di convincere Palmira ad andare con
lei nell'orto dei semplici, ma Palmira si sedette decisa sull'altro lato della
panca e suor Paola si sedette accanto a lei.
«L'amore di Dio sta nel modo in cui reagiamo a tutto questo», disse
Graziella. «Quando dissero a Costantino che la plebe di Roma aveva
lanciato delle pietre contro la testa della sua statua, lui si portò la mano alla
testa e disse: "Che cosa straordinaria. Non sento alcun dolore". Una donna
della tua età che si affligge per quello che ha detto un qualunque impiegato
dall'animo meschino non è un quadro attraente, comunque lo si dipinga».
Mi sentii avvampare per l'imbarazzo al sentirla parlare così di fronte a
Palmira.
«Pensa a cosa hai fatto in questi anni», continuò. «Hai vissuto in tre
città meravigliose e hai visto i dipinti, le statue e i palazzi più belli d'Italia.
Hai amato un uomo. Hai avuto una figlia bellissima e sana. Ti sei
guadagnata da vivere e hai avuto la soddisfazione di vedere riconosciuto il
tuo talento da una delle corti più importanti d'Italia. Altre donne
ringrazierebbero il Signore in ginocchio anche per una sola di queste cose».
Palmira ci guardava. Mi sentii meschina ed egoista. «Lo so. Lo so».
«Avevo sperato che tu ti fossi staccata da tutto questo, Artemisia».
«Pensavo di averlo fatto, finché mio padre mi ha tradito di nuovo a
Genova».
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