Page 55 - Il mercante d'arte di Hitler
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pittori, scultori e illustratori modernisti della prima ora a
prendere parte all’esposizione. Per sei mesi, da metà maggio a
fine ottobre 1906, la III Esposizione tedesca di arti e mestieri
rimane aperta al pubblico. Un tempo utile a contagiare anche la
popolazione, con le prime scintille di una rieducazione
attraverso l’arte. Gli organizzatori e gli artisti vedono
l’architettura degli interni come uno strumento pedagogico
ideale, perché, mentre un quadro si presta a essere solamente
osservato, dello spazio è possibile fare esperienza visiva,
acustica e tattile. Pertanto «il modellamento dello spazio è lo
strumento più efficace per arrivare a coinvolgere nell’arte anche
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le persone a essa disinteressate», dice Fritz Schumacher . Allo
scopo di raggiungere il pubblico più vasto possibile, viene
prodotto un francobollo speciale, vengono stampati manifesti e
cartoline, nonché, accanto al catalogo dell’esposizione, un
giornale che conta trentaquattro numeri.
Il 12 maggio 1906, un sabato di sole, l’esposizione apre i
battenti, promettendosi “corteo delle arti e dei mestieri
tedeschi”. Una sfilata di guardie a cavallo accoglie la folla
fluente dei visitatori. Anche re Federico Augusto III partecipa
alla cerimonia e passa in rivista l’area espositiva. Su una
cartolina panoramica del suo tour realizzata per l’occasione è
possibile distinguere, alle spalle del monarca, Cornelius Gurlitt.
Deve essere stato un gran giorno per lui, lo hanno
accompagnato senz’altro anche la moglie e i figli.
Nell’immagine sulla cartolina, a sinistra, si scorge un bambino
di circa undici anni e potrebbe trattarsi proprio di Hildebrand. Il
giovane probabilmente è rimasto molto impressionato
dall’evento, come del resto in lui deve aver lasciato traccia
l’intero movimento di riforma. Molte delle conversazioni nella
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