Page 444 - Il mercante d'arte di Hitler
P. 444
più importanti guadagni», è l’opinione di Rüdiger Mahlo,
2
delegato tedesco della Jewish Claims Conference .
La nuova attenzione critica riguarda tanto istituzioni
pubbliche quanto proprietari privati. Il ricambio generazionale,
infine, ha favorito negli ultimi anni lo sviluppo di una maggiore
sensibilità. In molti tra gli eredi subentrati ai predecessori fanno
i conti per la prima volta con quanto, fino a oggi, i nonni o i
genitori tenevano, ignari, alle pareti, si interrogano sull’origine
di un prezioso mobile, un oggetto di porcellana, un vecchio
tappeto. Così oggi, ad esempio, lo scrittore ed esperto in materia
di spoliazione di opere d’arte Robert Edsel – dal cui libro sul
lavoro degli ufficiali alleati della tutela dei beni artistici George
Clooney ha ricavato l’omonimo film, Monuments Men – ritiene
che già nei prossimi anni saranno migliaia le opere d’arte a
3
riaffiorare . Della medesima idea è anche il giornalista svedese
Anders Rydell, che dai tempi della restituzione del dipinto di
Nolde, Giardino fiorito, nel 2009, si occupa del tema delle
4
razzie d’arte , in collaborazione con il Moderna Museet di
Stoccolma. La “generazione del saccheggio” si sta un po’ alla
volta estinguendo, i suoi discendenti non si sentono
particolarmente legati ai segreti di famiglia, sempre che ne siano
a conoscenza; molti di loro non vogliono avere più nulla da
nascondere. Solo da pochi anni lavori di ricerca come quello
dello storico Götz Aly hanno cominciato a portare alla luce
pubblica il fenomeno in tutta la sua complessità, mostrando
quanto la popolazione tedesca si sia arricchita alle «aste di beni
5
ebraici» dai patrimoni confiscati ai propri vicini di casa .
Tanto in ambito pubblico come privato, si fa strada una nuova
consapevolezza dell’ingiustizia compiuta, non da ultimo grazie
alla crescente distanza storica. Il caso Gurlitt ha spinto la
444