Page 439 - Il mercante d'arte di Hitler
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A oggi, però, le maggiori obiezioni al passaggio dell’eredità
al museo di Berna vengono da parte della famiglia devolvente,
che dopo la pubblicazione del testamento ha espressamente
abbracciato il desiderio di Cornelius Gurlitt a voler restituire il
maltolto ai discendenti dei collezionisti ebrei. Il progetto ora è
che la parte della collezione confiscata ai musei tedeschi come
“arte degenerata” rimanga integra e sia esposta in un museo
tedesco, questa la volontà della cugina di Gurlitt, Uta Werner,
che pochi giorni dopo la dichiarazione del consenso del Museo
di Berna ad accettare l’eredità ha presentato istanza a Monaco
per ottenere un certificato di successione. Precedentemente,
Werner ha fatto eseguire una perizia psichiatrica post mortem
che attribuisce a Cornelius Gurlitt «idee paranoiche» e
giungerebbe pertanto alla conclusione di una mancanza, da
parte sua, di «libera capacità di intendere nel disporre le ultime
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volontà» . In seguito alla decisione del Tribunale di Monaco,
che ha rifiutato la richiesta di successione di Uta Werner e
dichiarato valido il testamento, la cugina di Gurlitt è passata al
contrattacco. I suoi avvocati hanno presentato un ricorso
motivato dalla tesi secondo cui non sarebbe stata
sufficientemente comprovata la capacità di disporre testamento
del defunto, il quale, dicono, soffriva di manie persecutorie,
ossessionato dai nazisti. Per chiarire la circostanza, la Corte
d’appello di Monaco ha richiesto una nuova perizia, che,
presentata alla fine del 2015, è pervenuta alla convinzione
opposta: all’atto della stesura del proprio testamento Cornelius
Gurlitt era nel pieno delle proprie facoltà mentali. La decisione
su chi debba beneficiare dell’eredità, se il Museo di Berna o la
famiglia, resta oggi ancora aperta.
Anche il Museo d’arte di Berna fa progetti per la parte della
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