Page 403 - Il mercante d'arte di Hitler
P. 403
amici e familiari gli scrivono per l’occasione. Tornano a farsi
sentire anche vecchi conoscenti del periodo parigino, tra questi
anche Rudolf Schleier, oramai grossista di prodotti caseari ad
Amburgo. L’ex funzionario nazionalsocialista e vicario
dell’ambasciatore Otto Abetz fu imputato a Norimberga come
uno dei responsabili della persecuzione degli ebrei francesi nella
Parigi occupata. Gli omaggi di quest’ultimo devono
probabilmente riportare Gurlitt con la memoria alle pagine più
oscure della sua attività di mercante d’arte durante il Terzo
Reich. Anche il cugino Wolfgang augura buon compleanno a
Hildebrand e gli propone di mettere fine a quella «guerra fredda
o rovente […] che per così tanti anni è durata tra [loro] e che
[gli] ha impedito ogni volta di essere davvero in rapporti
34
cordiali» . Né possono mancare ovviamente le felicitazioni di
Kurt Kirchbach che dedica a Gurlitt persino alcuni versi poetici
in nome della loro lunga amicizia. Tra auguri più formali e altri
sinceri si insinuano anche formule che lasciano trasparire
l’ambiguità della figura di Gurlitt. Così, ad esempio, l’artista
Otto Pankok riflette su «come sarebbe ora Düsseldorf, se non
fosse arrivato lei. Non conosco nessun altro che possieda una
tale forza trainante e abbia così tanto a cuore la causa. Non si è
neppure fatto dei veri nemici. Persino quanti non le sono
bendisposti, come la gran parte dei contemporanei, le portano
35
comunque grande rispetto» . Pankok coglie con le sue
osservazioni un punto essenziale in Gurlitt. Per stessa
ammissione di quest’ultimo, per lui ne va sempre e soltanto
della sua “causa”: mettere insieme collezioni museali,
organizzare mostre, portare l’arte al pubblico. La sua attività al
König Albert Museum di Zwickau, al Kunstverein di Amburgo,
persino gli acquisti fatti per i musei tedeschi e l’annunciato
403