Page 400 - Il mercante d'arte di Hitler
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le propri tesori d’arte prima della fuga negli Stati Uniti. Da
Parigi, dove fu portato dalla squadra del Reichleiter Rosenberg,
il 24 luglio 1942 il quadro è finito tramite Kurt von Behr nelle
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mani di Gustav Rochlitz, in cambio di lavori di maestri antichi .
Finita la guerra, quest’ultimo dichiarerà agli Alleati che il
dipinto è andato perduto nell’agosto del 1944 in un trasporto
diretto a Baden-Baden. L’opera rispunta altrove in un acquisto
effettuato dal mercante Isidor Rosner. Altri documenti ancora
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ne attestano la vendita successiva a Martin Fabiani . Comunque
stiano le cose, il quadro di Matisse nei decenni successivi
scompare. Gli eredi di Hildebrand, la moglie Helene e più tardi i
figli Cornelius e Benita, manterranno il riserbo. La proprietà del
quadro è destinata a rimanere un segreto di famiglia. Una
restituzione volontaria non sembra plausibile. Nel 1960, in
applicazione alla legge federale sulla rifusione, Alexandre
Rosenberg, figlio del commerciante Paul Rosenberg, riuscirà a
strappare assieme ad altri eredi un risarcimento per il dipinto e
numerose altre opere. Solo con il rinvenimento di Schwabing il
quadro di Matisse tornerà alla luce.
Hildebrand Gurlitt sarà pure all’oscuro in questo caso quanto
al brigantesco retroscena che riguarda il quadro, ma non intende
neppure far nulla per conoscerlo e ignora volutamente i rapporti
di proprietà anche di altri casi dopo la guerra. Così ad esempio,
al termine della Seconda guerra mondiale, gli eredi di Henri e
Martha Hinrichsen tenteranno di capire assieme ai loro avvocati
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dove si trovi la loro collezione . Anche Gurlitt verrà
interpellato sulle quattro opere di lì provenienti che nel 1939
egli ha acquistato da Henri Hinrichsen, essendo comparsi al
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Museo delle belle arti di Lipsia dei documenti a proposito .
Gurlitt sa perfettamente che in altre circostanze Hinrichsten non
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