Page 390 - Il mercante d'arte di Hitler
P. 390
di opere d’arte espressionista. È stato lui, in ultima analisi, a
portare Gurlitt a Düsseldorf. L’enorme popolarità delle serate
Studio, durante le quali gli spazi del Kunstverein traboccano
puntualmente di persone, e in generale la crescente fama di
quest’ultimo confermano a Forberg che la sua scelta è quella
15
giusta .
Gurlitt raggiunge però l’apice nella sua attività espositiva nel
o
1954, con la mostra in occasione del 125 anniversario dalla
nascita del Kunst verein, che esibisce Capolavori dei secoli dal
XV al XX provenienti dal Museu de Arte de São Paulo: Bosch,
Velázquez, Raffaello, Rembrandt, Rubens, Cranach, Holbein,
Hals, Toulouse-Lautrec, van Gogh, Modigliani, Matisse e
Picasso, «tra cui quadri di grande valore, appartenuti a
collezionisti tedeschi prima del 1933», spiega Gurlitt nel
dépliant della mostra . Il multimiliardario e magnate dei mezzi
16
di comunicazione Francis de Assis Chateaubriand ne ha
acquistata la gran parte nell’Europa del dopoguerra. Essi
costituiscono l’assortimento fondamentale del museo da lui
istituito nel 1947. L’annotazione di Gurlitt rimanda in modo
indiretto ai proprietari ebrei precedenti, che si sono visti
costretti sotto il nazionalsocialismo ad alienare i propri
patrimoni o li hanno perduti per altra via. La sua singolare,
fugace affermazione testimonia al contempo quanto poco si
indagasse all’epoca sulle storie retrostanti i quadri. La mostra
sarà il più grande successo del Kunstverein nella storia del
dopoguerra; all’inaugurazione partecipa il presidente federale
Theodor Heuss, come pure Katia e Thomas Mann. Saranno
130.000 in tutto i visitatori, dopo Parigi, Bruxelles, Berna e
Londra, Düsseldorf è infatti l’unica città in Germania in cui si
ferma la mostra itinerante.
390