Page 389 - Il mercante d'arte di Hitler
P. 389

le serate di discussione, Gurlitt torna ai propri inizi a Zwickau e

                ad  Amburgo.  Solo  che  ora  il  suo  impegno  viene  riconosciuto

                senza  limitazioni  e  Gurlitt  applaudito  come  il  “paladino
                                         13
                dell’avanguardia” .
                   Durante  il  suo  periodo  di  servizio  trovano  spazio  settanta

                mostre, in parte correlate tra loro e che si svolgono in parallelo,

                oltre a una grande varietà di eventi: letture, concerti, seminari.

                Come  già  ad  Amburgo  Gurlitt  invita  anche  qui  il  fratello
                Wilibald  a  tenere  lezioni  di  teoria  musicale,  questa  volta  su

                                                                         14
                «Johann Sebastian Bach e il suo tempo» . Quale novità Gurlitt
                introduce le “Serate in atelier”, per favorire il contatto tra artisti,

                pubblico,  operatori  museali  e  politici,  facendo  così  del

                Kunstverein  un  importante  luogo  della  vita  pubblica.  Il
                necrologio  che  sarà  pubblicato  sulla  «Rheinische  Post»  il  10

                novembre 1956 ribadisce ancora una volta questa sua specialità.

                Una speciale menzione è riservata nell’articolo all’ultima serata

                in atelier con il collezionista Heinrich Schmitz, che il direttore

                del Kunstverein «ha invitato a raccontare delle sue memorie ed
                esperienze, e ciò ha permesso a Gurlitt di ricavare un assaggio

                della  vecchia,  autentica  atmosfera  della  città  di  Düsseldorf».

                Gurlitt  è  inoltre  attivo  nel  cosiddetto  AKO,  abbreviazione  di

                Arbeitsgemeinschaft  kultureller  Organisationen,  il  Consorzio

                delle  organizzazioni  culturali,  che  convoca  al  Kunstverein  a

                scadenza regolare il cosiddetto “Studio”, un evento dalla forma
                aperta  in  cui  musica  e  letteratura  incontrano  l’arte.  Inventore

                dello Studio è in realtà il tesoriere del Kunstverein, il banchiere

                Kurt  Forberg,  proveniente  da  una  famiglia  di  musicisti  e

                incisori,  ma  che  dopo  la  morte  del  padre  e  dei  due  fratelli  è

                entrato nel settore bancario. Forberg è una delle figure centrali

                della vita culturale della città, mecenate e collezionista lui stesso




                                                          389
   384   385   386   387   388   389   390   391   392   393   394