Page 338 - Il mercante d'arte di Hitler
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Amburgo,  dove  Hildebrand  è  stato  per  lui  una  sorta  di

                precettore, l’ha convinto a interrompere il corso di formazione

                per  venditori  e  a  iscriversi  a  Storia  dell’arte.  Pahl-Rugenstein
                aveva  poi  seguito  Gurlitt  da  Amburgo  a  Dresda,  lavorando

                anche come corriere per lui. Negli anni a venire si distinguerà

                per  il  suo  impegno  come  pacifista  contro  l’ingresso  della

                Repubblica  federale  nella  NATO  e  fonderà  a  Colonia  la  casa

                editrice che porta il suo nome.
                   Il  12  e  13  dicembre,  comunque,  Krause  e  Pahl  Rugenstein

                ispezionano  assieme  a  Gurlitt  le  sue  opere  a  Wiesbaden.  Al

                consulente  per  la  tutela  del  patrimonio  culturale,  Theodor  A.

                Heinrich,  le  spiegazioni  fornite  oralmente  dal  mercante  d’arte

                sulla  provenienza  delle  opere  appaiono  in  parte  inattendibili.
                Gurlitt  rimarrebbe  impigliato,  a  suo  dire,  in  alcune

                contraddizioni. Alla fine Heinrich gli consegna una lista delle

                opere  della  Gurlitt  Collection,  pregandolo  di  rilasciare  per

                ciascuna di esse una nota esplicativa. Per semplificare il lavoro,

                Gurlitt evidenzia i pezzi lì riportati con crocette, segni di spunta
                e  cerchi  atti  a  distinguere  le  principali  fonti  d’acquisto.

                All’eredità  del  padre  assegna  un  cerchio,  una  crocetta  alla

                collezione privata di opere d’arte moderna ed espressionista –

                per la gran parte, stando alle dichiarazioni di Gurlitt, acquisite

                dagli stessi artisti, nessuna, invece, proverrebbe «da proprietà di

                ebrei o dall’estero» – e al lascito della sorella Cornelia un segno
                di spunta. Vi si aggiungono altri tre gruppi più piccoli con le

                donazioni  di  Max  Beckmann  e  la  moglie  Quappi,  di  Karl

                Ballmer e di Sua Eccellenza Ernst Heinrich conte di Sassonia.

                Erich  Krause  riconosce  sotto  giuramento  i  pezzi  provenienti

                dalle  proprietà  della  famiglia  Gurlitt  che  egli  sostiene  di  aver

                visto  «in  casa  del  defunto  consigliere  Cornelius  Gurlitt  a




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