Page 141 - Il mercante d'arte di Hitler
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Kunstverein di Amburgo, con la nuova posizione di libero
professionista del marito come mercante d’arte si vedrà affidare
nuovi compiti. Nel corso degli anni seguirà sempre più da
vicino i suoi affari. Anzi, per poter sostenere economicamente
la famiglia, dopo il licenziamento del marito, organizza persino
alcune piccole esposizioni sull’arte popolare dei Monti
Metalliferi. Sarà lei inoltre a tenere i registri contabili, in qualità
di proprietaria dell’attività, di cui il marito è amministratore,
prima ad Amburgo e poi, a partire dal 1941, a Dresda. Con il
trasferimento da Amburgo a Dresda e con i crescenti affari di
Hildebrand all’estero, Helene diventerà la principale persona di
riferimento per i clienti del negozio d’arte. In numerose lettere
si legge come questi, in caso di conferma di un quadro, ne diano
comunicazione a Helene Gurlitt.
Dopo il suo ritorno a Dresda, non ha più ripreso la sua attività
di insegnante di danza. Ma ha comunque un nome. Nell’estate
del ’47 ad Aschbach in Baviera Helene Gurlitt riceverà una
proposta dall’assessorato alla cultura di Dresda, che le chiederà
di partecipare alla fondazione di una nuova scuola di ballo a
Hellerau o di volervi quantomeno collaborare come consulente.
Mary Wigman l’ha raccomandata per questo progetto.
Non v’è traccia di una risposta, i signori Gurlitt in realtà
avranno a quest’epoca già ben altri piani. Da Aschbach, in
Franconia, la famiglia si trasferirà a Düsseldorf nel 1948, dove
Hildebrand avrà trovato impiego come direttore del Kunstverein
locale. Lì, anche Helene tornerà a quella vita di società, che le
mancava dai tempi di Amburgo. Ma non avrà più parte negli
affari del marito. Solo dopo la morte di lui sarà nuovamente
attiva e venderà diversi pezzi della collezione avuta in eredità.
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