Page 140 - Il mercante d'arte di Hitler
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milioni» . Ma nonostante le circostanze poco favorevoli, Marie
Gurlitt è soddisfatta: «[…] tutto molto grazioso, in armonia,
casa nostra ha fatto bella figura, la tavola si presentava bene con
le vecchie porcellane di Meißen e tutto il resto, e anche papà
con i suoi decori addosso. I signori Hanke sono persone
semplici, tranquille e piacevoli, i matrimoni sono sovente ben
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più festosi, questo è stato silenzioso» . Karl Schmidt-Rottluff e
la moglie Emy mandano loro una cartolina: con le
congratulazioni «più sentite e i migliori auguri per la comune
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scampagnata nella vita» . Di mettere su casa in quel periodo,
nel pieno della crisi inflazionistica, non se ne parla, e neanche i
genitori ne hanno i mezzi. L’eredità paterna di Marie Gurlitt è
comunque già evaporata. Per rimediare del denaro, Marie vende
alcuni libri della biblioteca di Cornelius, e anche Hildebrand
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tenta di dar via qualche quadro della collezione paterna . Per
due sculture in giardino Cornelius Gurlitt trova alla fine un
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acquirente di persona .
La giovane coppia e i genitori di Hildebrand vivono sotto un
unico tetto per due anni, fino a quando Hildebrand viene
chiamato a Zwick au. In quel periodo Helene lavora a Dresda
come insegnante di danza, cosa che continuerà a fare anche più
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tardi a Zwickau e Amburgo . A Dresda dà lezioni alle dame
dell’alta società del vicinato, tra queste anche la moglie di un
banchiere e collezionista, Lisa Arnhold, e ai suoi bambini, cui
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insegna ginnastica . Avrebbe la possibilità anche di tenere
questo o quell’altro corso alla scuola di Mary Wigman, che a
metà degli anni Venti conta trecentosessanta “giovani” iscritte.
Tuttavia, fino al 1933, Helene è prima di tutto la donna al fianco
di Hildebrand, nelle occasioni pubbliche, nonché la madre del
loro figlio. Ma quando Hildebrand perderà il posto al
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