Page 138 - Il mercante d'arte di Hitler
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immediatamente  successivo  Helene  entra  a  far  parte  a  pieno

                titolo della compagnia e il 14 dicembre 1921 partecipa, assieme

                a  Berthe  Trümpy,  Hilde  Daeves  e  Yvonne  Georgi,  alla
                rappresentazione  delle  Sette  danze  della  vita  all’Opera  di

                Francoforte. Si tratta del primo lavoro di gruppo di Wigman e

                costituisce  una  delle  pietre  miliari  della  storia  della  danza.

                Anche  Hildebrand  Gurlitt  assiste  allo  spettacolo  in  veste  di

                critico.  Sulla  «Deutsche  Allgemeine  Zeitung»  compare  un
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                articolo entusiastico a suo nome . A invitare Mary Wigman a
                Francoforte  è  stato  Hanns  Niedecken-Gebhardt,  amico  di

                Hildebrand, che nel 1920 e 1921 è assistente alla regia al teatro

                dell’Opera  della  città.  Wigman  e  Niedecken-Gebhardt  si  sono

                conosciuti a Monte Verità, dove hanno scoperto di aver molte
                cose  in  comune,  il  regista  infatti  vorrebbe  aprire  il  teatro

                dell’Opera alla danza e Wigman è la partner ideale per i suoi

                esperimenti  in  scena.  “L’amico  di  tutti  i  ballerini”,  come  lo

                chiama  Wigman,  la  inviterà  più  tardi  a  esibirsi  anche  ad

                Hannover, all’Opera nazionale dove questi lavora.
                   Si presume sia sempre Hanns Niedecken-Gebhardt colui che

                fa conoscere Helen Hanke a Hildebrand. Sebbene il giovane stia

                ancora facendo il dottorato a Fracoforte, si ferma spesso a casa

                dei genitori a Dresda. Hildebrand nomina per la prima volta la

                giovane ballerina in  una lettera  al fratello  nella primavera  del

                1922:  «E  poi  c’è  un’allieva  di  Mary  Wigman,  una  che
                accompagno con la musica mentre balla ogni tanto, è così bello

                vederla.  Si  prova  sempre  un  certo  senso  di  estraneità  e,

                personalmente, un meravigliato entusiasmo, di fronte a un tale

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                controllo  e  a  tanta  esibita  naturalezza  del  corpo» .  In
                precedenza Hildebrand già portato spesso a casa altre ballerine

                della Scuola Wigman, non sempre per gioia della madre, che nel




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