Page 100 - Il mercante d'arte di Hitler
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Berlino, Cornelia si toglie la vita. La ventottenne era tornata a
Dresda da Vilnius nell’estate 1918, passando per Lipsia.
L’elaborazione di quel che ha vissuto durante la guerra è molto
più difficile per lei, rispetto al fratello minore. Dopo
l’esperienza traumatizzante come crocerossina e gli incontri
tanto coinvolgenti a Vilnius, la perdita di molti amici si abbatte
su di lei violentemente, in particolare quella di Rolf Donandt, il
figlio del sindaco di Brema è caduto sul campo di battaglia a
Marne già il 1° agosto 1914. Hildebrand si è accorto della
fragilità della sorella già durante una visita a Vilnius nel maggio
1916, notando come fosse “particolarmente difficile per lei”:
«Le sue aspettative nei confronti degli altri sono molto più alte
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delle mie, proprio io che prendo sempre qualcosa da tutti» .
La giovane reduce fatica a riprendere contatto con la vita
ordinaria, anche dopo essersi sganciata dalla casa paterna a
Dresda per cercare di ricominciare da sola a Berlino: «Anch’io
sono ritornata adesso dopo quasi quattro anni, mi sembra ancora
molto strano indossare abiti civili e anche pensare a questo
posto è strano e doloroso. Assistere i feriti e dipingere in un
paese che amavo era più semplice che starsene qui in un atelier
che non conosco davanti a una tela bianca e provare tanta
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paura», scrive a fine agosto 1918 . Un mese dopo, la situazione
attorno a lei non è migliorata: «Non sono ancora riuscita a farmi
davvero una vita qui a Berlino, è qualcosa che ti lacera dentro.
Dipingo, ma non bene, sarei dovuta rimanere a Vilnius, ma non
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era possibile» . La sua ultima lettera, indirizzata al padre, è del
febbraio del 1919, in essa prega il genitore di non preoccuparsi
per lei. La disperazione risuona nelle sue parole: «Ho nostalgia
della vita che facevo a Vilnius e non so come trovarla qui, sono
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