Page 89 - Papaveri e papere
P. 89

francesi, designa gli spacciatori che esibiscono la loro fresca ricchezza
            caricandosi  i  polsi  di  bracciali  d’oro,  bling-bling,  appunto):  occhiali

            firmati, orologio d’oro  massiccio, moglie da passerella… Negli ultimi
            mesi,  mentre  la  sua  popolarità  svanisce  a  vantaggio  di  quella  della
            consorte – paradossalmente, più presidenziale  —, Sarkò ha alimentato

            memorabili liti da cortile con i leader della Repubblica Ceca.

            A malincuore, a fine 2008, ha dovuto cedere loro la presidenza di turno
            dell’Unione  Europea,  di  certo  segretamente  godendo  per  la  prima
            eurofiguraccia  dei  cechi:  l’installazione  «artistica»  che  da  gennaio  2009

            troneggia  a  Bruxelles  nel  palazzo  Justus  Lipsius,  sede  del  Consiglio  dei
            ministri UE, dono (per fortuna) temporaneo di Praga. L’«opera d’arte», che
            rappresenta i Paesi dell’Unione, mostra infatti tra l’altro l’Italia come un

            enorme  campo  di  calcio,  l’Olanda  islamizzata,  la  Svezia  come  un
            imballaggio Ikea; ci sarebbe anche una Bulgaria ricoperta di gabinetti alla
            turca, ma a causa delle proteste ufficiali dei bulgari è stata nascosta da un
            telo nero…

            Cattivo gusto a parte, Sarkozy non ha mai perso occasione per sottolineare

            l’inadeguatezza dei cechi di fronte alla devastante crisi economica: «Fanno
            quel  che  possono»,  ha  detto  con  sufficienza. Abbastanza  per  ottenere  in
            risposta dal premier Mirek Topolànek e dai suoi collaboratori l’accusa di

            irresponsabilità e  megalomania.  Il presidente ceco, l’euroscettico Vàclav
            Klaus, si è preso apertamente gioco del desiderio di Sarkozy di essere il
            «presidente  permanente»  dell’Unione,  aggiungendo:  «Non  penso  sia

            necessario  essere  iperattivi  e  organizzare  un  vertice  europeo  ogni
            weekend». La vendetta di SuperSarkò non si è fatta aspettare, tra le sabbie
            roventi del Medio Oriente.




                            Io Tarzan tu Jane... all'ombra della Tour Eiffel



            Quando Israele lancia l’offensiva di Natale contro Hamas a Gaza, anche
            Sarkozy  sferra  la  sua  contro  gli  odiati  cechi.  Approfittando

            dell’inattività americana nella transizione fra Bush e Obama, è lui che
            vola  in  Egitto,  si  propone  come  mediatore  europeo  scavalcando  la
            diplomazia di Praga, negozia il cessate il fuoco e assieme agli egiziani

            convoca un vertice d’emergenza a Sharm el Sheikh. Piccolo dettaglio:
            rifiuta  di  invitare  i  cechi,  benché  siano  loro  i  rappresentanti  ufficiali
            dell’Unione.  Ai  francesi  non  importa,  vogliono  solo  «le  maggiori
   84   85   86   87   88   89   90   91   92   93   94