Page 133 - Riflessologia della memoria
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La via della realtà fisica è possibile per coloro che possiedono una predisposizione innata a

      trattare con le persone e gli avvenimenti della realtà quotidiana. Queste persone sono capaci
      di  agire  su  se  stesse  controllando  il  proprio  comportamento  fino  a  entrare  in  stati  di  alta
      consapevolezza da svegli.
         La  via  del  sogno  (o  degli  stati  alterati  di  coscienza)  è  possibile  per  coloro  che  hanno
      un'innata  predisposizione  a  vivere  intensamente  la  realtà  onirica.  Per  queste  persone  è
      possibile  intensificare  tale  attività  fino  a  esercitare  un  vero  e  proprio  controllo  sui  propri
      sogni.

         È un lavoro veramente straordinario, tanto che chiamarlo lavoro è davvero riduttivo... Non
      resta che sperimentarlo di persona. Le Placche delle Età si prestano per entrambe le strade. A
      questo proposito riportiamo una citazione di Carlos Castaneda, vera autorità nel campo dello
      sciamanesimo, che dopo l'incontro con il suo Maestro, lo stregone don Juan, seguì per tutta la
      vita gli insegnamenti che conducono alla libertà:


        “Nel mondo di don Juan, gli stregoni, a seconda del loro temperamento di base, venivano

      suddivisi in due categorie complementari: i sognatori e i cacciatori. I sognatori sono quegli
      stregoni che hanno l'innata capacità di entrare in stati di alta consapevolezza intensificata
      controllando i loro sogni. Questa abilità viene sviluppata con l'allenamento fino a diventare
      un'arte:  l'arte  del  sognare.  I  cacciatori,  invece,  sono  quegli  stregoni  che  hanno  l'innata
      facilità  di  trattare  con  i  fatti  e  le  persone  e  sono  capaci  di  entrare  in  stati  di  alta
      consapevolezza  manipolando  e  controllando  il  proprio  comportamento.  Attraverso
      l'addestramento  della  stregoneria,  questa  capacità  naturale  viene  trasformata  nell'arte
      dell'agguato”.



        Qualunque  sia  la  vostra  propensione,  la  trasformazione  da  operare  su  di  sé  è  la  stessa:
      interrompere  la  consueta  descrizione  del  mondo,  fatta  di  preconcetti  e  pregiudizi,  che
      imprigiona  l'uomo  all'interno  di  limiti  e  confini.  Soltanto  così  la  possibilità  di  ampliare  le
      capacità  percettive  diviene  una  realtà  e  con  essa  la  possibilità  di  cambiare  se  stessi  e  la
      propria vita.
         Quella  che  comunemente  intendiamo  come  realtà  è  un'elaborazione  inconscia  della

      percezione e avviene a livello psichico. Per mezzo di tacite convenzioni gli uomini aderiscono
      a una stessa descrizione della realtà. E ogni individuo costruisce particolari della sua realtà
      attraverso una continua descrizione del proprio mondo. Così si verificano quelle soggettive
      differenze  che  derivano  dal  temperamento,  dall'ambiente,  dall'educazione.  Si  finisce,
      comunque, per intrappolarsi in un insieme di credenze che rimpiazzano la realtà, e si arriva a
      porsi dei limiti soltanto perché ci si convince che non possa essere diversamente.
         Interrompere la descrizione soggettiva del mondo e della propria realtà è indispensabile per

      uscire dalla prigione che ci siamo costruiti o che altri hanno costruito per noi. Per mettere in
      atto questo rinnovamento occorrono l'intenzione di farlo, un lavoro cosciente e una buona dose
      di energia. La ricapitolazione è una pietra angolare di tale lavoro, perché consente di fare un
      lavoro  cosciente,  interrompere  una  serie  di  condizionamenti  che  ci  trasciniamo  dietro
      inconsapevolmente e recuperare energia.
         Lungo  questo  percorso  sarà  indispensabile  avere  il  coraggio  di  abbandonare  qualche
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