Page 126 - Riflessologia della memoria
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certo senso la vita, il destino in cui il nostro protagonista è implicato. L'inconscio lo sta
informando sulla sua evoluzione interiore ed esteriore, dando ragguagli in merito alle
possibilità di intraprendere nuove strade. Il treno rappresenta simbolicamente anche le
occasioni che la vita ci propone... sta al soggetto riuscire ad afferrarle...
Raffaele non riesce mai a prendere il treno, dimentica qualcosa, arriva in ritardo, si distrae.
È evidente che il sognatore non riesce a cogliere le occasioni, ovvero non si dimostra in grado
di prendere un nuovo orientamento, sia esso psichico, comportamentale o professionale. Le
motivazioni sono espresse nel sogno dal ritardo e dagli imprevisti e stanno a rappresentare
una sua incapacità. Infatti gli impedimenti che causano ritardo sono sempre dimenticanze o
negligenze personali e quasi mai ostacoli esterni. Questi sogni vogliono comunicare a Raffaele
che il suo progresso personale e professionale è ostacolato da pensieri, atteggiamenti e
abitudini che lui non può o non vuole modificare.
Raffaele ci racconta che nella sua vita ha fatto molte esperienze, ha cambiato più volte
lavoro, si è interessato di studi alternativi e spirituali e, oggi, alla bella età di quarantasei
anni, sta intraprendendo l'ennesima iniziativa lavorativa. Ridendo, a volte si chiede ancora
cosa farà da grande...
“In realtà”, sostiene, “nella nuova attività che ho intrapreso da un paio d'anni, le cose
non vanno proprio benissimo e forse questo sogno ricorrente vuole dirmi qualcosa... Chissà
se mi sto muovendo nella direzione giusta”.
In sintesi Raffaele vuole sapere se sta percorrendo la sua strada e se le sue scelte conducono
alla realizzazione dei suoi sogni e ideali. Decidiamo, di comune accordo, di iniziare dalla
stimolazione dell'età corrispondente a quando il sogno si è presentato per la prima volta: il
quarantacinquesimo anno (ricordiamo che quarantaquattro anni compiuti equivalgono al
quarantacinquesimo anno da vivere). Dopo aver ricercato la Placca con cura lasciamo un
piccolo dischetto di ottone posizionato in loco per tutta la notte seguente e attendiamo con
fiducia il responso. Un interessante segnale psichico non tarda a presentarsi. Raffaele prende
nota del suo sogno:
“Sono in una casa che assomiglia a quella dove vivo, ma è più grande. Almeno una metà
della casa sembra chiusa e non ne conosco stanze e contenuti. È una strana sensazione: so
dell'esistenza di altri locali, ma non so come siano... All'improvviso sento un gran rumore
provenire da quella parte sconosciuta della casa e vado a vedere cosa stia succedendo.
Appena entro in una stanza vedo che, dalla finestra, si sta introducendo un operaio con un
bambino in braccio. L'operaio è un muratore che sta facendo dei lavori alla facciata. Mi
dice che non può prendersi cura del bambino e vuole che me ne occupi io. Mi ribello
dicendo che ho molto lavoro da svolgere e non posso assolutamente occuparmi del
bambino, ma l'operaio lo lascia lì e se ne va. Allora interrogo il bimbo per sapere come si
chiama e chi è suo padre, ma lui non risponde. Sembra un po’ triste. Scendo in strada con il
bambino per cercare i suoi genitori o qualcuno a cui affidarlo. Alla fine incontro una
signora e le chiedo di tenere il bambino finché suo padre non verrà a prenderlo”.